LEUCA- La Regione Puglia fa dietrofront: il tracciato della via Francigena non si fermerà più a Brindisi ma arriverà fino a Leuca.È la decisione presa dalla giunta con delibera del 14 febbraio scorso, dopo una battaglia durata mesi, avviata in Consiglio Regionale nel febbraio 2015, dopo una interrogazione presentata dall’allora consigliere regionale di Area Popolare Luigi MAZZEI.
Si è dovuto fare i conti anche con la levata di scudi innalzata da Brindisi. Diversi studi, però, hanno dato fondamento alla ricostruzione storica per cui una delle più importanti vie dei pellegrini giungeva fino a Finibus Terrae: anche da Otranto e da Leuca, infatti, ci si imbarcava per raggiungere Gerusalemme, dopo aver attraversato le antiche vie romee, una ragnatela di strade europee che dalla Francia conducevano a Roma e poi in Terra santa. Quella pugliese è dunque considerata la prosecuzione verso sud di questi cammini.
Un fatto culturale, ma anche sostanzialmente economico, legato ai finanziamenti stanziati per valorizzare l’itinerario e alle opportunità di sviluppo di un turismo religioso già esistente in piccolo. Da alcuni anni, infatti, a Leuca arrivano, alla spicciolata, diversi pellegrini che attraversano a piedi l’Italia e provengono dal nord Europa. Battono tratturi poco segnalati, a volte confusi. Ecco perché questa potrebbe essere una svolta soprattutto per il Capo di Leuca.
Figura chiave per questa decisione varata dalla giunta è stata Dorina Bianchi, Sottosegretario ai Beni e alle Attività Culturali e al Turismo, che ha favorito la ridefinizione dei percorsi sostenibili della vecchia via medievale, inizialmente esclusi nel 2013 dall’allora giunta Vendola.
