LECCE- Giuseppe Villani, classe 1924, lo racconta dalla sua voce l’inferno che è stato la vita nei lager nazisti. Lui da Salve è partito da soldato. È ritornato vivo, per fortuna, e per lui si alza in piedi la platea che in mattinata si è raccolta in Prefettura.
È uno dei sei sopravvissuti ai campi di concentramento insigniti della medaglia d’onore. Per gli altri la ritirano figli e nipoti, come per Paolo Battista di Tricase, Rocco Ciardo di Gagliano del Capo, Antonio Melileo e Giuseppe Scordella di Taurisano e Vito Perrone di Morciano di Leuca. La celebrazione della Giornata della memoria è ancora più intensa quest’anno, resa toccante dalla maestria e dal talento artistico degli studenti del liceo Comi di Tricase.
“Rinnovare la memoria per introdurre seri anticorpi nella nostra comunità”, ha ribadito il prefetto Claudio Palomba. Contro i muri, le discriminazioni, contro i fanatismi religiosi, quelli, ad esempio, che hanno strappato la vita nel 2009 a Kabul al caporal maggiore di Tiggiano Davide Ricchiuto, che di anni ne aveva appena 26. E’ stato riconosciuto dal Presidente della Repubblica come vittima del terrorismo. Un’emozione trattenuta quella del padre Angelo, che ritirato la medaglia.
“Noi continueremo ad insistere. La scuola conosce la storia del mondo e ne farà tesoro”, ha ribadito Vincenzo Nicolì, a capo dell’Ufficio scolastico provinciale. Diciannove riconoscimenti sono stati assegnati anche a cittadini semplici, per il contributo dato in vari campi, dalla sicurezza alle arti all’impegno civico.
