LECCE- “Non è la rima volta che vengono mosse accuse dagli operai: più volte, in consigli accesi, tra le urla hanno dichiarato di essere stati impiegati per faccende private anche da altri soggetti istituzionali. Questa volta è stata solo una denuncia più plateale delle altre e non poteva essere sottaciuta“. Vanno dritti al punto i Consiglieri provinciali di minoranza sulla vicenda che ieri, in seconda commissione, ha visto protagonista un dipendente alba service, identificato in mattinata stessa, e che ha mosso gravi accuse nei confronti del Consigliere provinciale Martella.
“In 4 – aveva detto l’operaio- abbiamo tagliato la legna per lui, 70 quintali, e l’ abbiamo portata a casa sua con il camion aziendale“. Non sarebbe quindi la prima volta, altri Consiglieri sarebbero coinvolti in quella che oggi la minoranza definisce una “politica clientelare e di mal affare“. “Le forze dell’ ordine -fanno sapere- procederanno nelle indagini, a noi non resta altro che auspicare che si faccia al più presto chiarezza“.
Ma non è solo questo: “continuano gli atti illegittimi– dicono- le interrogazioni inascoltate, gli appalti esterni non rispettosi dello statuto. Manca la volontà politica di salvare la società partecipata“. Inoltre il nuovo liquidatore, nell’ultimo incontro con i dipendenti della società, avrebbe detto che il suo ruolo, lo dice la parola stessa, sarebbe quello di “liquidare”. Dichiarazione questa che ha gettato una nuova ombra sul destino dei lavoratori.
Continueranno ad avanzare proposte, prima tra tutte quella di un nuovo consiglio provinciale per ascoltare il nuovo liquidatore affinchè illustri con trasparenza l’eredità lasciata nelle sue mani. L’ invito è anche rivolto al Consigliere Martella: “dovrebbe venire in commissione per dire la sua sulla vicenda” dicono, anche se il Consigliere provinciale ha già fatto sapere, poco dopo l’ accaduto, che si tratta di accusa infondate, forse mosse dalla rabbia e dell’esasperazione.
