CronacaPolitica

Protonterapia, “Battaglia inutile? É l’opinione di uno contro il parere di molti”

CAMPI SALENTINA- C’è chi va avanti con la battaglia e chi frena. Dal basso Salento continua la raccolta firme,gli  incontri informativi e le delibere di differenti Comuni per chiedere alla Regione Puglia di  dotare l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce di un polo per la terapia protonica, per il trattamento dei tumori. Dall’altro lato c’è  invece, il Presidente della Lilt che etichetta questa  battaglia come “inutile e costosa”

Lo ha fatto a margine di un incontro informativo su tema, organizzato a Campi Salentina,  su iniziativa del consigliere comunale e dirigente provinciale Fdi, Giovanni De Luca, e dietro stretta sollecitazione di Massimo Rizzo, promotore della raccolta firme. Rispetto alla ferma volontà di oltre 40 amministrazioni salentine, dei Presidenti delle Unioni dei Comuni della Provincia di Lecce e dell’appoggio dato dallo stesso Prefetto Claudio Palomba, come un fulmine a ciel sereno è giunta una dura dichiarazione da parte del noto oncologo, il dottor Giuseppe Serravezza: “si spendono milioni e milioni di euro -ha dichiarato- per delle vere e proprie cazzate scientifiche, decise da sindaci che si uniscono e non so cosa combinano”.

Parole dure che hanno scatenato diversi commenti e amarezza, anche sui social.   “E chi lo pensa Serravezza? É  l’opinione di uno contro il parere di molti sottolinea il consigliere De Luca  Una cosa è  certa, i toni sono inaccettabili…non vedevo un oncologo così arrabbiato dai tempi di Veronesi contro Di Bella. Magari fra 20 anni scopriamo che i cittadini hanno capito il problema e loro … forse no. Comunque si tratta di punti di vista che ovviamente animano un democratico confronto”. 

Ricordiamo che la Proton therapy consiste nel colpire il tumore con fasci di particelle subatomiche (protoni) prodotti da un acceleratore simile, con le debite proporzioni, a quello del Cern di Ginevra. Gli studi, seppur iniziali e limitati nel numero, dimostrano l’efficacia di tale approccio anche per i tumori pediatrici. Si tratta di una metodica efficace almeno quanto la radioterapia classica, ma con minori effetti tossici a lungo termine che, soprattutto nel caso dei bambini, possono portare allo sviluppo di altre patologie, anche gravi.

E.P.

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