CELLINO SAN MARCO- A Cellino S.Marco parte la vendemmia, ma dopo l’alluvione dei giorni scorsi è tutto più difficile. Una sorta di ritorno al passato nelle campagne in zona Li Veli, dove contadini e operai dell’azienda cantine due palme, hanno raccolto l’uva con stivali di gomma per non affondare nel fango e selezione in pianta.
Centinaia di passi, con i tini sulle spalle, per portarla dagli alberelli sino alla strada principale dove i trattorini sono rimasti fermi per il terreno impraticabile. in condizioni normali entrano tra i filari di vite, ma ora il terreno non regge il peso di trattori e rimorchi. È come se, nel 2016, la vendemmia riprendesse le usanze più antiche. Sul Salento è tornato il sole e anche la voglia di rimboccarsi le maniche per salvare il prodotto dalle muffe.
I viticoltori sono tornati in campagna ma l’aiuto delle macchine vendemmiatrici. Sono riapparsi i tini e gli stivali per affrontare la terra ancora intrisa d’acqua e fango. Si opera la selezione in pianta dei grappoli migliori, quelli che grazie ai trattamenti di qualità hanno superato indenni le intemperie.
Gli altri si abbattono. Intanto, in cantina aumentano i flussi dei conferimenti perché si vendemmia senza orario e si corre in azienda al di là di qualsiasi calendario.
La parola d’ordine è salvare il salvabile, garantendo un prodotto di qualità. In questi giorni È al lavoro anche la squadra dei biologi e degli enologi che attualmente ha intensificato i controlli sui mosti in fermentazione ed è così che i campionamenti sono arrivati a 50 al giorno e il vino si controlla in ingresso e al momento in cui inizia a riposare nei serbatoi.
Il meteo sembra aver dato tregua anche se ormai si prende atto che fenomeni estremi rischiano di diventare la normalità, facendo saltare le analisi statistiche del passato e mettendo alla prova chi aspetta un anno per raccogliere i frutti di un duro lavoro.
