LECCE- Una donna leccese si reca il 29 febbraio per un pap test al consultorio Lecce 2, effettua l’esame e torna a casa. Passano le settimane ed a giugno, dopo 4 mesi, viene contattata per un’ipotesi di infezione e sottoposta a nuovo esame. Nella regola ci si augura di saper al più presto quanto riscontrato e le viene detto se dovesse essere positivo, e quindi dover fare nuovi accertamenti, la richiamiamo altrimenti, se negativo e tutto in regola , le invieremo la documentazione presso la sua abitazione.
Il 31 agosto si reca però presso l’Asl e le viene assicurato che l’esito è pronto e come da prassi, se si dovesse riscontrare qualche anomalia, sarebbe stata richiamata ma da fine giugno eran già passati due mesi e ad ora quasi 3 e la paziente non ha ricevuto ne comunicazioni ne l’esito presso il proprio domicilio.
A voler ironizzare si potrebbe dire che: dopo il primo pap test di febbraio la sanità pubblica ha atteso 4 mesi prima di riconvocarla ed ora essendo passati “solo” tre mesi ne hanno ancora 4 per rassicurare o accrescere l’allarme della paziente