LECCE-Sulla morte del signor Fiorentino, il clochard stroncato da un infarto il mese scorso, “se fossi il sindaco eviterei di invocare lo sciacallaggio delle minoranze”, dice Luigi Melica, consigliere comunale Udc. E aggiunge: “Perrone, prima di autoassolversi, dovrebbe rispondere a delle domande: perché il Comune dopo il primo accertamento non ha provveduto a convocare Fiorentino e a revocargli l’assegnazione dato che aveva abbandonato la casa assegnatagli neppure tre giorni prima? Se il Comune avesse agito in conformità alla legge avrebbe appurato quanto accaduto ed avrebbe di conseguenza ordinato lo sgombero rimettendo Fiorentino nel possesso della casa. Ma non lo ha fatto. Poi, perché, acquisita a luglio la sua denuncia (sulle presunte minacce ricevute per lasciare l’alloggio, ndr), non ha immediatamente ordinato un sopralluogo, agendo solo nel febbraio 2016?”.
“Se fossi il sindaco – conclude Melica – non dormirei la notte al solo pensiero che possa esistere un mercato di alloggi del Comune occupati abusivamente e controllato dalla criminalità. Altro che il Comune non ha competenza in materia!”.