LECCE- L’ecosistema delle spiagge salentine martoriato dall’enorme afflusso di turisti. Dune e macchia mediterranea tipiche dei nostri litorali sono fortemente compromessi dal sovraffollamento e dagli interventi spesso inopportuni di operatori balneari. Luci ed ombre nel boom turistico salentino, che ad agosto, secondo previsioni, raggiungerà il top. L’allarme è lanciato dall’Ordine degli Agronomi di Lecce, alla luce di una recente ricognizione, da parte di esperti, dello stato delle spiagge: sia sull’adriatico che sullo ionio sono evidenti micro e macro ferite dei cordoni dunali creati dai bagnanti per accedere in spiaggia, distruzione della vegetazione , interventi invasivi per far spazio a strutture balneari, spesso abusive.
Il presidente dell’Ordine degli agronomi, Rosario Centonze si appella a tutti : maggiore attenzione perché l’habitat naturale non è solo delicato, ma necessario alla sussistenze stessa delle spiagge. La vegetazione infatti funge da barriera naturale alla sabbia quando i venti soffiano da mare verso la terra, ed ha un ruolo fondamentale nella stabilizzazione delle dune, che a loro volta sono una barriera importante per evitare la dispersione della sabbia e quindi l’erosione .
Sono circa una quarantina le specie botaniche che popolano la costa sabbiosa salentina: lentisco , mirto, asparago pungente, robbia selvatica, Ed ancora la gramigna delle spiagge, il ginepro coccolone, il giunco marittimo, e tante altre. “Si tratta di un assetto floristico e faunistico ricco e diversificato, che meriterebbe la massima tutela”, continua il presidente dell’ordine Centonze che lancia un appello affinché si corra ai ripari prima che sia troppo tardi.
I rimedi sono semplici: no al transito indiscriminato di bagnanti, costruzione di accessi ad hoc, passerelle in legno in punti che non arrechino danno ai cordoni dunali, e interventi di restauro vegetazionale laddove la situazione è particolarmente compromessa.