LECCE- “Il buon risultato finanziario per la ASL di Lecce che chiude la contabilità dell’anno 2015 con un avanzo di esercizio di circa 85.000, di fatto, si conclude con la diminuzione del costo per il personale dipendente di 3.150.000. Una riduzione di spesa e non certo un risparmio. Tagli lineari che non saranno utili per nuove assunzioni”. La denuncia è del segretario Generale Fp Cisl, Giuseppe Melissano.
La riduzione del costo del personale, dal 2011 a oggi, ha fatto venire meno 550 unità. Con l’aggravante che il personale che resta ha medie anagrafiche di oltre 50 anni di età. Per contro, aumentano la spesa farmaceutica (in Puglia, +26 milioni nel 2015) e quella per i servizi sanitari e non sanitari (pari quasi al 50% dell’intera gestione). Così, “per far funzionare il tutto – continua Melissano – il personale dipendente incide per stipendi, oneri e tasse circa per il 29% ed è gravato da super lavoro, di più rispetto al consentito”.
I numeri forniti dal sindacato sono pesanti: dal 2011 ad oggi il costo del personale nella Asl di Lecce è diminuito di oltre 30 milioni di euro. E solo dal 2014 di 3.150.000. Ogni anno la ASL perde circa 250 operatori tra dimissioni e pensionamenti.
La Regione specifica con una propria circolare del 5 maggio 2016 che è possibile procedere al reclutamento ad invarianza di spesa. “Nella ASL di Lecce – conclude Melissano – la maggior parte dei posti vacanti è coperta da incarichi a tempo determinato, quindi la eventuale assunzione in copertura della dotazione organica farà solo cessare coloro già in servizio come incaricati per poi sostituirli con personale stabile”.