LECCE- Il Salento chiama, Bari ancora non risponde. Quella dell’emergenza rifiuti di nuovo alle porte si sta trasformando pian piano in un dialogo mancato tra istituzioni. Nelle prossime ore, a Lecce, Paolo Perrone, subcommissario dell’Oga, incontrerà il governatore Michele Emiliano. E, come annunciato dal sindaco, in programma c’è già un confronto su diversi punti per venir fuori da uno stato di crisi che ribussa alle porte di 27 comuni del nord della provincia, capoluogo compreso.
A chiedere a Emiliano di decidere in fretta è anche la commissione ambiente di Palazzo dei Celestini, riunitasi in mattinata. Un documento unitario sarà indirizzato al presidente della Regione. L’indicazione è chiara: “dobbiamo evitare che ogni 15 giorni si parli di emergenza – spiega il presidente della Provincia Antonio Gabellone – e decidere che sorte deve avere la discarica di Corigliano, pronta ma chiusa. Se resterà così, bisogna sapere quali sono i siti a disposizione per almeno altri due anni e nel frattempo metter su una proposta regionale che chiuda il ciclo attivando gli impianti di compostaggio”.
Il problema, com’è noto, è su un doppio binario: quello a medio termine, fatto di impianti che mancano per la raccolta dell’umido, di una nuova discarica a Cavallino per ora stralciata e di quella coriglianese ancora nel limbo. Poi, c’è l’urgenza, che fa stare con l’acqua alla gola: giovedì la discarica di Statte chiude i battenti, per cinque giorni, necessari per effettuare le analisi degli scarti in entrata. Stavolta, se tutto filerà liscio, però, non ci si dovrebbe trovare con la spazzatura per strada, perché in contemporanea i camion, per quei giorni, dovrebbero essere inviati a Grottaglie. Ma è una trafila difficile da gestire e destinata a saltare ad ogni intoppo. Ecco perché a Emiliano si chiedono ora garanzie.
