LECCE- Si chiama Joyschool ed è il progetto salentino che serve a invertire la rotta di ciò che conferma, proprio in queste ore, anche l’ufficio europeo dell’Oms: gli adolescenti italiani sono stressati dal carico di lavoro degli studi e hanno un pessimo rapporto con la scuola, che piace a meno del 10 per cento dei quindicenni e crea malessere nel 51-72 per cento degli allievi. Numeri importanti, che riguardano anche, ovviamente, il Salento.
Ecco perché già da tempo qui si lavora alla nascita della Scuola della gioia, idea partorita insieme da Isbem e Csv e che gode del patrocinio della garante dei diritti dell’infanzia della Regione Puglia. L’obiettivo è chiaro: realizzare una rete per lo “star bene a scuola” avviando una concreta riflessione con dirigenti scolastici di istituti statali e privati sulle azioni che possono concretamente essere realizzate per aumentare il benessere dei bambini tra i banchi.
Il manifesto, in sostanza, propone alla scuola di diventare un luogo dove l’apprendimento non sia vissuto come una condanna, ponendo fine alla prassi delle lezioni teoriche frontali, da sostituire con una didattica basata sulla risoluzione di problemi (problem solving) e sull’imparare facendo (Learning by doing). Dunque, non più competizione per il voto, ma una didattica cooperativa e un tutoraggio tra pari.
Gli esempi concreti sono tanti: dalle ricerche da svolgere insieme ai lavori di apprendimento finalizzato ad attività pratiche, fino all’uso flessibile degli spazi per educare i giovani all’autonomia e alla responsabilità. “Andare a scuola con gioia è possibile. In altri Paesi è la normalità. La scuola per i ragazzi occupa troppe ore di troppi giorni all’anno per essere vissuta come un’esperienza di malessere”, dice Prisco Piscitelli, fondatore del progetto e specialista del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Lecce. Il ragionamento è avviato e ora si lavora alle ricette operative, anche con i contributi della facoltà di Pedagogia dell’ Unisalento, i magistrati del Tribunale minorile di Lecce, dirigenti scolastici e medici.