Cronaca

Tragedia sulla 101, probabile il Dna sul corpo della vittima

LECCE-  Il corpo di Stefania Spagnolo, la 35enne morta nel terribile incidente avvenuto lunedì pomeriggio sulla statale 101, si trova nella camera mortuaria del Vito Fazzi, ma non è stato riconosciuto ufficialmente. La ragazza è morta carbonizzata, difficilissimo dire con certezza che sia lei. I fratelli e la madre, così come il convivente, non hanno dubbi. La ragazza non è tornata a casa, il cagnolino che le sedeva accanto, aveva il microchip intestato a lei. Solo così è stato possibile risalire alla sua identità. Ma in questi casi ci vogliono certezze e il magistrato di turno, per sciogliere ogni dubbio, potrebbe anche disporre l’analisi del Dna.

Intanto le indagini sul terribile incidente che ha scosso la vigilia dell’immacolata continuano. La Saab che ha violentemente tamponato la fiat 500 con a bordo Stefania Spagnolo, procedeva a forte velocità. Gli agenti della polizia stradale al comando della dirigente Lucia Tondo, lo hanno accertato dai segni della lunga frenata lasciata sull’asfalto e, secondo la ricostruzione, la 35enne di Porto Cesareo, morta carbonizzata tra le fiamme procedeva normalmente nella sua corsia. Alla guida della Saab un 27enne di S. Cesario, ora ricoverato a Copertino, che è anche sceso dopo l’impatto per tentare di fare qualcosa.  Tutto inutile.

Le fiamme alte che hanno avvolto l’abitacolo nel giro di pochissimi secondi hanno reso impossibile qualsiasi soccorso. Un inferno quello al quale hanno assistito gli automobilisti che alle 18 percorrevano la 101. l’auto in fiamme era sul ciglio della strada , in direzione lecce, vicino allo svincolo per lo scorrimento veloce.  Quando i vigili del fuoco sono riusciti a spegnere le fiamme lo spettacolo è stato terribile.

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