Cronaca

“Handicappato!”, bullismo brutale: legano ragazzo disabile e gli urinano addosso

LECCE-Una violenza, psicologica e fisica, inspiegabile. Un ragazzino di 14 anni, con disabilità psichica, legato con una catena ad un cancello, è stato insultato dai suoi aguzzini, che poi gli hanno urinato addosso e l’hanno lasciato da solo così, per un’ora.
La terribile sequenza si è svolta a Campi Salentina ed ora due ventenni sono stati arrestati ed un minorenne denunciato, perché accusati di esserne gli autori.  Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, dall’aprile scorso due ragazzi avrebbero preso di mira il malcapitato 14enne. Lo avrebbero sbeffeggiato e minacciato, quando lo incontravano per strada. Gli avrebbero dato dell’ “handicappato, mongoloide”. In un’occasione gli avrebbero tolto il cellulare e smontato la sella della bici. Il ragazzino ha accusato pesantemente il colpo: si è chiuso in se stesso, non voleva più neanche andare a scuola, aveva paura.

Ma questi atti persecutori sono poi sfociati in un vero e proprio sequestro di persona: un giorno i due ventenni, insieme al minorenne, hanno prima costretto con la violenza la vittima a seguirli, afferrandolo per le mani  hanno portato il 14enne in un luogo isolato, una viuzza nei pressi di una chiesa, la Chiesa  di Santa  Maria delle  Grazie; usando una catena di quelle che servono ad assicurare le biciclette, lo hanno legato ad un cancello ed hanno gettato la chiave davanti a lui, ma non abbastanza vicino perché potesse prenderla. Questo crudele modo di “divertirsi” è continuato per un po’, mentre il ragazzino si dimenava e piangeva. I due hanno pensato bene di riprendere la scena con lo smartphone, minacciando di andarsene. La vittima è rimasta lì, legata e terrorizzata, per un’ora. Ma dopo avrebbero fatto anche di peggio: gli hanno urinato addosso, lo hanno costretto a fumare uno spinello. Poi, finalmente, lo hanno liberato, minacciando di non dire niente a nessuno.

E però hanno inviato quel filmato terribile a qualcuno ed il video ha iniziato a girare, di cellulare in cellulare, finché non è arrivato ad una ragazza che lo ha fatto vedere alla propria madre. La donna si è rivolta alla preside della scuola frequentata dal ragazzino, la quale a sua volta ha convocato la madre della vittima. Insieme hanno presentato un esposto in Procura, dando il via alle indagini.

I carabinieri hanno estrapolato dal filmato i fotogrammi che ritraevano i volti dei 20enni e poi, ascoltando l’audio, hanno sentito uno dei due chiamare l’altro per nome. Quindi hanno individuato i presunti responsabili in Riccardo Cassone ed Edoardo Tauro. Per loro è scattato il provvedimento di custodia cautelare agli arresti domiciliari per sequestro di persona, atti persecutori aggravati dalla condizione di disabilità del minore, e violenza privata.

Dovranno difendersi da accuse gravissime; mentre la giovanissima vittima, già provata dalla propria patologia, dovrà convivere con il ricordo di ore di terrore, per aver sperimentato sulla propria pelle la cattiveria allo stato puro.

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