Politica

Isis, nessun rischio in più per la Puglia. Emiliano: ”Attenzione alla mafia, non va in vacanza se c’è il terrorismo”

BARI – Maxi vertice a Bari tra Prefetture, Procure e forze dell’ordine. In mattinata, per discutere di allarme terrorismo e criminalità organizzata, è stata convocata la riunione della Conferenza Regionale delle Autorità di Pubblica Sicurezza, presieduta dal prefetto di Bari, Carmela Pagano.
L’incontro è dedicato ad un’analisi della situazione della sicurezza nella regione e alla discussione sul rafforzamento delle strategie di prevenzione e contrasto alla criminalità organizzata.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha detto: “Non mi sembra che ci sia un particolare allarme terrorismo in Puglia. È evidente che le strutture esposte sono tante – ha aggiunto – e cercheremo nel limite delle forze che residueranno dopo l’attrazione di uomini e mezzi in altre città di far fronte comunque alla situazione”. Riferendosi al porto di Bari, ha detto che “bisogna aumentare la nostra capacità investigativa”.

Il cittadino siriano detenuto a Lecce sospettato di terrorismo “dovrebbe far parte di un gruppo diverso da quello che ha operato a Parigi”. Lo ha detto il procuratore di Lecce, Cataldo Motta, rispondendo alle domande dei cronisti al termine della riunione del Comitato regionale delle Autorità di Sicurezza che si è svolta nella sede della prefettura, a Bari. “In passato – ha detto Motta – abbiamo avuto due o tre ipotesi sulle quali ci siamo soffermati, ma all’esito di accertamenti (video e foto di armi trovati sul suo telefono, ndr) l’unica sospetta è quella del siriano attualmente detenuto”. L’uomo guidava uno dei barconi con a bordo centinaia di immigrati irregolari, “era sbarcato ed era stato identificato come uno degli scafisti” ha spiegato Motta. I presunti reati di terrorismo li avrebbe “commessi all’estero – ha precisato il procuratore di Lecce – perché noi lo abbiamo arrestato al momento dello sbarco”. Motta ha ribadito “la possibilità dell’utilizzo da parte di terroristi del canale d’ingresso dell’immigrazione irregolare”, sottolineando che “il momento più importante è quello dell’identificazione”. Ha però assicurato che “attualmente non ci sono più pericoli, perché il flusso dell’immigrazione irregolare dal canale d’Otranto si è interrotto. In questo periodo evidentemente privilegiano la dorsale balcanica terrestre con ingresso da Ungheria e Slovenia”. “In questo momento – ha detto Motta – non c’è da temere nulla perché il flusso si è interrotto e non credo ci siano obiettivi che possano sollecitare, siamo eccessivamente periferici quindi non dovrebbe esserci nessun rischio. Sotto questo aspetto mi sento di tranquillizzare la gente”

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