LECCE- Un rimpasto vorrebbe significare ulteriori e nuovi malumori per questo il Sindaco di Lecce si dimostra totalmente disinteressato ad una nuova giunta. Tra i Riformisti e Conservatori scalpiterebbe il già presidente dell’alba service D’Autilia , che da accordi avrebbe dovuto prendere il posto di Martini, ma il tutto sembrerebbe in alto mare. Per Perrone meglio tirare avanti un altro anno e mezzo anziché determinare nuovi sconfitti e pochi vincitori.
Una maggioranza zoppa per un’autonomia di Forza Italia , ieri parte integrante del centro destra leccese, ma oggi critica pur se non assiepata totalmente nei gruppi dell’opposizione. Anche tra i berlusconiani emergono due linee una ampiamente maggioritaria, opposizione dialogante e costruttiva rappresentata da Luigi Vitali e Paolo Pagliaro con dietro la maggioranza dei cinque del gruppo consiliare, e l’altra più incline all’ingresso in giunta per la volontà dell’ex consigliere regionale Aloisi attraverso l’aspirante assessora Nunzia Brandi.
Linea questa difficile da portare a casa per le mani libere che gli azzurri vorrebbero conservare, anche in vista delle future elezioni amministrative portatrici di un nuovo accordo ma anche di scelte diverse rispetto ai fittiani, e per la volontà dello stesso Perrone che, come già detto, non vuole ulteriormente alimentare frizioni e nuovi malumori nella sua stessa maggioranza.
Se in Forza Italia permarrebbe la volontà di non esser alternativi ai Conservatori e Riformisti solo in seguito ad un vero accordo regionale, tra i fittiani permane la diaspora tra il deputato Marti ed il Primo cittadino Perrone in attesa delle scelte dell’ex Ministro ed , anche , in vista dell’appuntamento elettorale del 2018 legato al nuovo Parlamento ed alle opzioni che potrebbero concretizzarsi tra il deputato e l’aspirante tale.