LECCE- Un vincolo dimenticato quello che spunta dai faldoni della Soprintendenza di Lecce e relativo al Palazzo delle Poste. Viene fuori alla vigilia del Consiglio comunale convocato per lunedì prossimo per discutere dell’intervento di ristrutturazione e recupero dell’immobile di Piazza Libertini. Nello stabile, ceduto da poco a un privato, si prevede la realizzazione di abitazioni lì dove c’erano uffici.
A fare la scoperta del vincolo è stato Carlo Salvemini, consigliere di Lecce città futura: esiste un vincolo indiretto risalente al 1983, ma non riportato nelle tavole del PRG del 1989 e in quelle del PUG attuale.
Tra le prescrizioni imposte, c’è l’esame preventivo da parte della stessa Soprintendenza di eventuali progetti di trasformazione o manutenzione.
“Fa pensare – dice Salvemini – che della sua esistenza si sia dovuto fare carico un consigliere comunale e non gli uffici. Un lusso che una città d’arte come la nostra non può permettersi”.