LECCE- Piange il papà di Osama, 14 anni, scomparso da casa il 28 luglio, e ora sono ormai 5 giorni. Si rivolge direttamente a lui, chiedendogli di tornare e mostra la sua foto più recente. 5 giorni, Troppi per un adolescente che non ha mai dato problemi , che ha lasciato a casa cellulare e documenti, e che non ha soldi. Accanto a lui l’altro figlio, di qualche anno più grande. Dove è finito il ragazzino residente a Salice Salentino che la sera della scomparsa è stato ripreso mentre prendeva un treno sud est per Lecce? Se lo chiede tutta la comunità marocchina e quella islamica, alla quale tutta la famiglia appartiene, mentre le forze dell’ordine continuano in indagini a tutto campo, senza tralasciare nulla, neanche la pista del reclutamento internazionale da parte di gruppi armati, che è quella che i familiari invece lasciano per ultima.
E l’incontro organizzato presso la moschea di Lecce, oltre che per chiedere pubblicamente a Osama di tornare, è stato voluto anche per non speculare su questa ipotesi. Osama è un 14enne qualunque, dice l’Imam di Lecce. Se si fosse chiamato Antonio e fosse stato italiano nessuno avrebbe ipotizzato nulla di simile.
A parlare di un possibile reclutamento internazionale è stato il Procuratore Capo Cataldo Motta che segue le indagini avviate dalla Digos. “La Procura deve seguire ogni pista, dice il console marocchino in Puglia, ma noi riteniamo si tratti solo di una ragazzata”. Osama è scappato ed ora ha paura di tornare. Intanto diversi leccesi hanno avviato delle ricerche spontanee: distribuzione di volantini con la foto di osama e perlustrazione dei quartieri della città
