CronacaPolitica

Inchiesta case popolari, Torricelli interrogato per 5 ore

LECCE- Un interrogatorio fiume, dalla durata di cinque ore, di fronte a un ufficiale e due sottufficiali del Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza. Antonio Torricelli, vicepresidente Pd del Consiglio comunale di Lecce, aveva chiesto di essere ascoltato e così è stato. Per primo, a inaugurare la settimana di interrogatori che si è aperta nell’ambito dell’inchiesta sull’assegnazione delle case popolari in città. Dalle 9.30 fino al primo pomeriggio, negli uffici di Piazzetta dei Peruzzi.

“Pensiamo di aver dato un buon contributo, rispondendo a tutte le domande – dice Luigi Covella, il legale che ha accompagnato il consigliere, che, invece, ha preferito non commentare -. Per quanto ci riguarda e per quanto ne sappiamo – ha aggiunto Covella – ciò di cui parliamo trova facile corrispondenza negli atti amministrativi del Comune”.

Delibere, determine e altri atti sono sotto la lente degli inquirenti, che dopo le perquisizioni domiciliari, aziendali e negli uffici comunali , l’8 giugno scorso, hanno fatto sequestrare anche i pc dei quattro indagati.

I pm Antonio De Donno e Antonio Negro hanno formula ipotesi di reato non da poco: associazione per delinquere, corruzione per un atto d’ufficio, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, abuso d’ufficio, falsità materiale, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e truffa.

Di questo, in concorso tra loro, rispondono anche l’assessore al Traffico Luca Pasqualini, il cui interrogatorio è previsto per le prossime ore; il dirigente dell’Ufficio Patrimonio Pasquale Gorgoni, che sarà ascoltato venerdì; oltre ad Attilio Monosi, assessore al Bilancio, il cui interrogatorio slitterà alla prossima settimana.

L’inchiesta è partita in seguito all’esposto presentato durante l’ultima campagna elettorale per le amministrative da due esponenti del Pd, Antonio Rotundo e Teresa Bellanova, e riguarda fatti che si sarebbero compiuti tra il 2012 e il febbraio 2015, relativi a presunti favoritismi nell’assegnazione degli alloggi a cittadini che non avevano i requisiti, a scapito dei legittimi aspiranti.

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