ROMA- I problemi non sembrano esser solo quelli della diaspora Fitto-Berlusconi e, nel volo romano del candidato del CentroDestra, anche la tappa con Alfano che seppur rassicuri l’oncologo barese potrebbe temere le mosse pugliesi di Cassano e Ferrarese. Questi, utilizzando il caso Foggia e lo scontro con Forza Italia, potrebbero traslocare con Emiliano o far scelte differenti. Si , traslocare con il candidato del CentroSinistra, avvalorando la posizione iniziale dell’ex Presidente della Provincia di Brindisi da sempre convinto di traslare il “laboratorio con il Pd”, che gli permise di governare nell’ente che presiedeva, nello scenario regionale.
Nell’incontro con Berlusconi, Schittuli pur ottenendo la fiducia del Leader di Arcore registra , definitivamente, che la frattura con Fitto non è una questione pugliese bensì di contrapposte vedute tra Palazzo Grazioli e Regno di Maglie. Se Fitto non vuole esser risucchiato dall’ultima fase berlusconiana è, forse , altrettanto vero quanto vi anticipammo settimane fa rispetto ad una frattura che ha motivazioni differenti rispetto alla questione pugliese come oggi fa emergere il quotidiano Il Foglio.
Cerasa, il neo direttore post Ferrara, riassume le volontà dell’ex Premier tutte nel Titolo del suo articolo: “La necessità del Cav. di correre da solo” spiegando implicitamente anche le conseguenti scelte Fittiane in Puglia, Campania, Veneto, Umbria e Toscana e la rigidità dello stesso Vitali, dall’altra parte, di commissariare ogni realtà pugliese. Se la strategia di Fitto sia stata quella di anticipare non è facile dirlo ma per Il Foglio quanto pensato da Mister B. potrebbe esser la cosa giusta : “azzerare tutto, accettare di andare incontro ad una sconfitta, dare un gentile calcio nel sedere a chi ha fatto il suo tempo,aprire le porte del partito a una ventata fresca di idee ma non di giovanilismo”. Chiari i riferimenti in questa situazione la cosa più certa saranno i passi in avanti di Fitto e Berlusconi, in attesa del passo indietro o laterale di Schittulli.
