Cronaca

Antonio Maggio e due cantanti salentine a processo per calunnia. La difesa: “Abbiamo le prove per smontare l’accusa”

LECCE- Antonio Maggio, vincitore di Sanremo 2013, insieme alle cantanti Daniela Cataldi e Raffaella Roccasecca, dovranno comparire davanti al giudice, il 7 maggio prossimo, per difendersi dall’accusa di calunnia in concorso nei confronti di Salvatore Mauro, 31enne di Taviano, organizzatore di eventi e spettacoli musicali in qualità di agente di giovani talenti. Gli avvocati difensori Giuseppe Bonsegna, Rocco Vincenti e Lanfranco Leo hanno chiesto il rito abbreviato proprio perché sono sicuri dell’innocenza dei loro imputati. Antonio Maggio, in particolare, aveva depositato un esposto perché rimproverava all’agente di utilizzare illegittimamente il suo nome e di promettere “serate fantasma”.

Le cantanti, invece, lo accusavano di essersi appropriato di somme non sue. Da tutte queste pesanti accuse, il 28 gennaio di due anni fa, il giudice monocratico del Tribunale di Casarano Natascia Mazzone, in abbreviato, mandò assolto l’agente con formula ampiamente liberatoria. Oggi, l’agente, assistito dall’avvocato Biagio Palamà, si è costituito parte civile chiedendo anche un risarcimento danni quantificato in 60 mila euro per il danno d’immagine e morale per il processo a cui è stato sottoposto.

Nell’informativa del tenente colonnello della sezione di polizia giudiziaria Antonio Massaro – che ha condotto le indagini – si specifica che “l’indebito utilizzo dell’immagine di Antonio Maggio è verosimile. In merito alle varie serate fasulle promesse da Salvatore Mauro ad Antonio Maggio anche qui ci sono riscontri”.

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