BARI- 410 mila euro per stanare grazie alle forze dell’ordine i reati ambientali. E’ quanto ha stanziato la Regione Puglia rinnovando l’accordo con Guardia di Finanza, Comando tutela ambiente dei Carabinieri, Forestale, Arpa, Cnr e Irsa. Un accordo che va avanti ormai da 8 anni e che ha permesso di far emergere bombe ecologiche di cui non si era altrimenti a conoscenza.
Dal 2007 ad oggi sono stati effettuati 3154 interventi, 687 dei quali solo nell’ultimo anno. Nel primo mese del 2015 invece sono già 5. Per l’84% delle volte si tratta di illecito abbandono su aree poi sono state bonificate. Il restante 16% è al vaglio della magistratura perché si tratta anche di discariche abusive e interrate con il coinvolgimento della malavita.
Il dato per Province rende ancora più chiara la situazione drammatica. 720 degli interventi totali solo stati fatti nella Provincia di Lecce. E ancor più 781 in quella di Taranto che detiene il primato regionale. Tutte superano di molto le altre Province. Brindisi, invece, è a quota 428. Sintomo da un lato che in questo territorio i reati ambientali siano decisamente più che altrove ma anche, fortunatamente, che le forze titolate al controllo svolgono un’azione altamente efficace che permette di far emergere il sommerso.
“Il filo rosso che lega l’attività di monitoraggio e controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine e degli altri soggetti firmatari del protocollo – spiega l’Assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro – è costituito dall’obiettivo di tutela del territorio e di contenimento dei rischi di contaminazione”.
“Ciò che abbiamo imparato in questi anni – ha dichiarato invece il presidente Vendola – è che occorre una mobilitazione generale: bisogna impegnarsi e denunciare situazioni che feriscono mortalmente il nostro territorio. Ognuno deve diventare sentinella del proprio territorio, nessuno può pensare che basti semplicemente delegare. Occorre che ciascuno faccia la sua parte”.
