Cronaca

Ss 275, ecco perché Anas è nel pantano

MAGLIE- Soldi e tempo: soldi, ulteriori, che i cittadini potrebbero dover sborsare, e tempo che galoppa rischiando di mandare a monte l’opera. Sono i due binari del ragionamento sulla statale 275, i nodi che martedì Anas sarà chiamata a sciogliere di fronte alla delegazione di parlamentari salentini che incontrerà. Un tavolo convocato da giorni, ma che arriva, neanche a farla apposta, dopo la notizia dell’inchiesta aperta dalla Procura di Roma, che ha iscritto nel registro degli indagati per abuso d’ufficio il presidente Anas, Pietro Ciucci.
Il raggruppamento Uniland-Ccc-Igeco, che si è accaparrato l’appalto milionario con un ribasso del 42,69 per cento, ha intimato almeno sei volte ad Anas di pronunciarsi sul progetto esecutivo e togliere il tappo al cantiere. Nulla. Anas tace e ha tra le mani l’alternativa: affidare l’appalto alla Matarrese, che secondo il Consiglio di Stato avrebbe dovuto vincere la gara, per evitare di corrispondergli un risarcimento danni da 8 milioni di euro più interessi.

Gli interrogati sono due: Anas può davvero affidare i lavori per la 275 al gruppo di Bari? E conviene farlo dal punto di vista economico? C’è incertezza in entrambe le risposte.

Matarrese, come attestato dai Durc, non è in regola con l’assolvimento degli obblighi previdenziali e assistenziali, requisito richiesto fin dalla presentazione dell’offerta e per tutta la durata della procedura. È un dettaglio venuto a galla con una recente ordinanza del Tar di Lecce, che ha confermato l’annullamento da parte dell’Autorità Portuale di Taranto dell’aggiudicazione di una gara in favore della società di Bari. Mutatis mutandis, varrebbe anche per la 275.

Per le casse dello Stato, inoltre, più di qualche conto sembra non tornare. Innanzitutto perché, annullando in autotutela, ammesso che possa davvero farlo, il contratto con Ccc, Anas spenderebbe oltre 18 milioni di euro in più, corrispondenti all’offerta più corposa depositata da Matarrese, maggiori oneri solo in parte compensati dal ristoro che verrebbe meno. Lo scarto, alla fine, sarebbe di 10 milioni di euro in più. A cui vanno aggiunti, inoltre, i rischi: Ccc ha già annunciato che sarà lei a chiedere, a quel punto, potendolo fare, il risarcimento danni, innescando un nuovo contenzioso.

Poi, si diceva, ci sono i tempi. Matarrese dovrebbe iniziare a stilare il progetto esecutivo, che Ccc ha già pronto ma non approvato. E nel frattempo vanno in scadenza le autorizzazioni all’opera, da rifare, allungando l’iter e rendendo più concreto il pericolo di perdita dei fondi, da impegnare, a detta di esponenti del governo, entro il 31 dicembre prossimo. Sempre che l’obiettivo non sia, alla fine, mandare a monte il tutto.

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