SPONGANO- Smaltire pneumatici attraverso il processo di piròlisi. È la novità con cui deve confrontarsi Spongano, assieme ai comuni limitrofi, e che già ha fatto alzare le barricate ai cittadini. Le intenzioni della società Platinum Invests sono state presentate durante una pubblica assemblea il 13 ottobre scorso e hanno reso noto qualche dettaglio, visto che ad oggi di progetti ufficiali non pare esserci traccia negli uffici comunali, almeno a detta del sindaco Antonio Candido.
10mila tonnellate all’anno di copertoni fuori uso dovrebbero essere trattati in questa zona artigianale nuova di zecca. Ed è qui che dovrebbe sorgere l’impianto di “dissociazione molecolare”, che utilizza la tecnologia della degradazione termica, ottenuta mediante riscaldamento. Cosa significa? Che gli pneumatici subirebbero un processo chimico, il cracking, a temperature tra i 500/600 °C, per consentire, appunto, la rottura delle molecole e da qui la separazione tra una componente solida, una liquida e l’altra gassosa, composta solitamente da idrogeno, metano e monossido di carbonio, utilizzabili come combustibile. Le perplessità hanno portato i cittadini a mobilitarsi, con una raccolta firme portata avanti dall’associazione PresentèFuturo e che ha già raccolto migliaia di adesioni.
Non sono gli unici ad opporsi. A scendere in campo anche il Comune di Surano. E il perché è comprensibile. L’impianto sorgerebbe qui e qui siamo a pochi metri dalle prime abitazioni di Surano. Che ci possano essere ripercussioni sulla salute non lo può escludere nessuno. In Toscana, quando venne proposto un impianto simile a Pontedera, 165 medici firmarono un appello per denunciarne i rischi: “Sulla base della legislazione vigente, impianti di questo tipo sono da considerare impianti di incenerimento a tutti gli effetti. Pertanto, in assenza di prova contraria, che d’altra parte non può esistere trattandosi di impianti sostanzialmente sperimentali, dobbiamo presumere che gli effetti sulla salute siano analoghi”. Spongano, tra l’altro, è tra i primi dieci comuni della provincia per incidenza di tumore al polmone.
Platinum Invests ci crede. Di tasca sua ci metterebbe 5 milioni di euro, mentre un altro milione di euro dovrebbe essere raccolto attraverso una sottoscrizione di quote da 10mila euro ciascuna tra cento cittadini. Un investimento che dovrebbe essere sicuro, almeno sotto il profilo finanziario. L’ unica certezza, infatti, è sui non limiti del materiale in entrata: gli pneumatici, essendo rifiuti speciali, non sono soggetti al rispetto del perimetro regionale, potendo viaggiare da una parte all’altra dell’Italia.
