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Lecce, per il reintegro in serie B esiste uno spiraglio

LECCE- Non è bastata la decisione parziale del Consiglio Federale avvenuto nella sede romana della Federcalcio, a fare chiarezza sui criteri che permetteranno ad una società di integrarsi nell’assetto a 22 squadre. I criteri stabiliti, quelli che fanno riferimento al comunicato ufficiale 171/A, sembravano aver sfoltito la rosa dei club che aspiravano alla promozione d’ufficio, invece così non è. Il Lecce che in un primo momento sembrava tagliato fuori dai giochi ha deciso di andare fino in fondo.

Un ragionamento complesso e articolato ma al tempo stesso contraddittorio quello della Figc che ha sposato la vecchia linea senza tenere conto delle indicazioni fornite dal Collegio di garanzia che a sua volta aveva chiesto di adottare parametri diversi rispetto al ripescaggio per un campionato a 20 squadre. La Figc invece ha ripristinato di fatto i vecchi limiti incluso quello dell’illecito sportivo.

Proprio su questo punto sui giocherebbe buona parte della partita per il Lecce. “Un ostacolo – come riferisce l’avvocato Saverio Sticchi Damiani che sta seguendo per conto dell’Us Lecce la vicenda – superabile se si legge attentamente e si interpreta testualmente il punto D4 del C.U 171/A”. Proprio su questo starebbe lavorando l’ufficio legale.

Il punto di domanda è: preclusione assoluta? Ma non sarebbe l’unica strada percorribile nel ricorso. Un’altra contraddizione, forse ancor maggiore, sarebbe stata rilevata in caso di preclusione assoluta appunto, nel fatto che il Novara si sia vista accogliere il ricorso presentato per una serie B a 22 squadre quando nei fatti non avrebbe avuto i requisiti per esserlo stando al principio dell’illecito sportivo. Perchè mai accogliere il ricorso di una società se questa non puo’ essere ripescata? Una serie di aspetti poco chiari e su cui appellarsi ci sono in sostanza. Ecco perchè il Lecce ha deciso di andare fino in fondo senza farsi spaventare dalla fidejussione di 800 mila euro necessari, che la società è disposta a mettere sul tavolo.

La società giallorossa se non dovesse essere tenuto in conto il punto D4 sarebbe assolutamente in validissima posizione per l’integrazione in serie B, altrimenti anche in considerazione del criterio dell’illecito sportivo, sembrerebbe avere, ma questo lo stabilirà l’iter giuridico seguito dallo studio legale, uno spiraglio per sperare. Nei prossimi giorni si svilupperanno ancora ragionamenti e interpretazioni ma solo il 25 agosto quando si riunirà nuovamente il Consiglio federale si avrà una risposta certa e definitiva. Il tutto a pochissimi giorni dall’inizio del campionato.

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