Politica

Europee tra polemiche, promesse di cambiamento e la corsa per frenare Grillo

LECCE- “Forza Italia può cambiare dopo le elezioni del 25, conterà la legittimazione dei voti”, Fitto ci crede e torna nel comizio di Santa Croce sui temi, a lui tanto cari, della democrazia interna al partito. Tra le righe il messaggio è chiaro: la svolta si può avere solo con una legittimazione popolare, con un grande risultato alle europee dell’ex ministro.

Qualcuno sul palco e tra la folla dà i numeri: si punta alle 300 mila preferenze per il leader di Maglie. Fitto lancia strali ancora una volta contro i transfughi, tacciati di opportunismo: l’ex ministro esprime “sconcerto per chi ha abbandonato la nave pur non avendo mai preso un voto veramente suo, per chi lotta solo per le poltrone”. Nel Nuovo Centrodestra continuano a confluire i delusi e chi non vuole farsi rottamare.

Al leader di Maglie replica polemicamente il coordinatore regionale per il Salento di Ncd, Massimo Ferrarese: “E’ giusto che si abbandoni una nave che un comandante imprudente e incosciente sta portando verso il naufragio contro gli scogli. Chi lo ha fatto, tra quella nave e il paese, ha scelto il paese. Lo dico sempre a tutte le persone che ho al mio fianco: in futuro, se dovessi andar via di testa e crearvi imbarazzo e problemi con i miei comportamenti, non esitate ad andare altrove: non lo riterrei un tradimento ma un vostro senso di grande responsabilità”- conclude.

Nonostante la sfida interna tutta italiana, alfaniani e forzisti si ritroveranno tra i Popolari europei di Jean Claude Juncker, che non sembrano tanto contrari al rigore e al tetto del 3 per cento. Il motto di Fitto, però, è andare oltre questa Europa, quella del rigore praticato in fase di recessione, che impedisce la crescita e brucia posti di lavoro. Quindi, i berlusconiani dovranno cercare di contrastare anche la linea troppo rigida del Ppe in cui militano.

Differente il progetto di Shulz del Partito Socialista Europeo, supportato dal Pd: che propone di immettere liquidità nel sistema per puntare sull’occupazione e di combattere evasione fiscale e salari iniqui. Soluzioni neokeynesiane che piacciono al Pd. I democratici sanno, però, che le europee sono anche un modo per verificare il consenso sul governo Renzi.

Il premier il 20 sarà a Bari, ma tutti i big sono in movimento per scongiurare una temuta debacle in Puglia, dove la lista è ritenuta debole. Il 23 D’Alema sarà nel Salento, sabato Emiliano a Lecce, domenica il capogruppo alla camera, Roberto Speranza, sarà a San Cesario: insomma, i big, pur non essendo dentro la lista, provano a dare lo sprint anti-Grillo. Un compito non facile in un momento in cui i dati economici continuano ad essere sconfortanti e la rabbia cresce.

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