TARANTO- “Ci siamo recati alla Procura della Repubblica, spinti anche dai cittadini presenti che, dopo aver ascoltato i dati preoccupanti, ci hanno incitato ad agire subito – dichiara Marescotti – Con l’avv. Nicola Russo, abbiamo denunciato la presenza di arsenico a Taranto e alla polizia giudiziaria abbiamo consegnato una dettagliata documentazione. Siamo voluti passare direttamente dalle dichiarazioni giornalistiche ai fatti e ora l’autorità giudiziaria dispone della documentazione per fare gli opportuni accertamenti”.
In particolare e’ stato consegnato l’allegato 23 dello studio SEPIAS (a cura del Crn) nel quale si evidenziano a Taranto relazioni di particolare interesse fra concentrazione di arsenico nell’organismo umano e fattori di esposizione quali: esposizioni occupazionali, polveri (in particolare polveri di ferro), consumo di formaggio, pesce, carne di cavallo, fegato, verdure, acqua potabile.
I dati del biomonitoraggio SEPIAS sono stati segnalati alla Procura di Taranto: “Si è ritenuto opportuno informare l’autorità giudiziaria al fine di accertare se esista una esposizione corrente all’arsenico e se esista un pericolo per la pubblica incolumità”, dichiarano Russo e Marescotti.
Inoltre è stata consegnata una relazione Arpa al sindaco di Taranto del 2009 in cui si evidenziava come nell’acqua di falda, sia superficiale sia profonda, risulta una contaminazione diffusa di arsenico, oltre a nichel, selenio, idrocarburi totali, fluoruri, solfati e IPA.