LECCE- Per capire bene cosa sia un “paesologo” bisogna conoscere Franco Arminio: uno scrittore, meridionalista convinto, che crede nella forza della cultura, dell’identità e delle piccole comunità. Ripartire dai paesi, dalle proprie radici, dalla propria identità per cambiare un’Europa lontana dai popoli: sono questi i cavalli di battaglia di Arminio. Molti intellettuali hanno salutato la sua candidatura nella lista Tsipras come un’opportunità per fare buona politica a favore dei territori del sud.
“Arminio cerca di far vedere il Mezzogiorno in modo diverso: non come una serie di problemi e non solo come la cartolina da dare ai turisti, ma come un luogo che lega le popolazioni al territorio, un luogo dove vince la solidarietà e il senso della vita”- ha spiegato lo storico Piero Bevilacqua.
La lista Tsipras alle europee, cercherà faticosamente di superare la soglia del 4 per cento, dopo aver superato le tensioni e gli scontri con i dirigenti di Sel. Arminio, candidato nel collegio sud per Tsipras, spiega quelle frizioni come la semplice paura di non farcela. Ma di fatto, oltre alla fuga dei socialisti, la virata su Tsipras, potrebbe costare al partito di Vendola molto cara: già si vocifera di possibili passaggi futuri di alcuni big nel Pd. Lo scrittore oggi candidato spiega che quest’Europa ha il baricentro al nord: bisogna cambiarla.
Arminio ne ha anche per Renzi: la legge sulle province è uno spot perché bisognava agire sul ridimensionamento delle Regioni. Anche lui ha lavorato al ministero sul progetto della Società Geografica Italiana con l’intento di strutturare regioni più a misura d’uomo, assetti territoriali che impedissero di marginalizzare economicamente i territori. Un lungo lavoro con esperti e costituzionalisti per una riforma organica dello Stato. “Ma per ora il premier ha preso un’altra strada”- conclude con amarezza Arminio.
