Politica

Europee, Emiliano non sarà il capolista. C’è la Picierno. Minerva escluso: scoppia il caso

BARI- La doccia fredda per Michele Emiliano è scattata in serata: Renzi ha scelto Pina Picierno candidata capolista del collegio sud, già deputata del Pd, fedelissima del sindaco di Firenze. Un affronto per il segretario regionale, che slitta al secondo posto, dopo aver diffuso il contenuto di quella famosa telefonata in cui veniva escluso dalla lista dei possibili sottosegretari renziani, in cui il nuovo premier gli prometteva una candidatura a capolista del collegio sud.

Chissà cosa gli avrà detto Renzi in quella occasione: “Michele, non sarai sottosegretario, ma farai il capolista del collegio sud per le europee. Stai sereno!”. Invece il premier ha deciso di dare un segnale mettendo le donne al primo posto in ogni collegio. A Pittella è andata bene: si prepara alla terza conferma incassando il terzo posto, mentre Elena Gentile sarà quinta.

Nelle ultime ore è spuntato anche un documento del Pd regionale per chiedere ad Emiliano di ritirarsi dalla competizione europea. C’erano già state delle frecciatine dei detrattori del sindaco uscente barese. “Consiglio vivamente a Michele Emiliano di restare in Europa: si tratta una scelta di buon senso”. Guglielmo Minervini si unisce al coro, che va da Blasi fino a una serie di esponenti democratici romani, sempre più forte, per evitare che Bruxelles diventi una passeggiata di otto mesi per il segretario regionale pugliese.

Il problema è che adesso anche Renzi sarebbe passato alle minacce: “Chi va in Europa, ci va per restarci”. Le insidie per Emiliano non terminano qui: dovrà combattere una dura battaglia con i vertici romani se vorrà candidarsi alle prossime regionali ed è chiaro che il segretario sta usando queste elezioni come mezzo per fare sentire il peso della sua leadership. Dalemiani e civatiani, però, sono pronti a puntare sul ticket Gentile – Paolucci, in un’operazione studiata a tavolino e mirata al ridimensionamento del leader pugliese.

La direzione nazionale del partito democratico ha riservato una brutta sorpresa anche ai Giovani Democratici che hanno scoperto, all’ultimo secondo, che il loro candidato, Stefano Minerva, è fuori dalla lista per le europee. Sono state ore frenetiche, chiamate roventi, proteste e psicodrammi: una candidatura scontata fino a qualche minuto prima sarebbe stata dimenticata al momento della votazione e pubblicazione della lista. Ma forse non si tratta di amnesie. Nelle prossime ore ne sapremo di più.

 

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