LECCE- Interviene la Asl di Lecce, dopo lo scandalo Big Pharma in tutta Italia e i conti fatti sulle ripercussioni anche qui, pari a 278mila euro spesi solo nel 2013 per l’acquisto del Lucentis, farmaco da 900 euro che secondo l’Antitrust poteva essere sostituito con quello meno costoso chiamato Avastin.
“E’ utile chiarire- dice il direttore generale Mellone– che la Asl Lecce non poteva e non può tuttora utilizzare Avastin per la cura intravitreale delle maculopatie trattandosi di farmaco off-label, che nasce come antitumorale, perchè questo non è consentito dall’Agenzia italiana del farmaco. Vogliamo aggiungere che tutta la vicenda Avastin-Lucentis nasce da una dura battaglia, durata sette anni, della Società Oftalmologica Italiana e l’Asl Lecce è orgogliosa di contare tra i suoi professionisti un Direttore Medico che da quindici anni ne è Vice Presidente nazionale”.
Sull’ indagine avviata dalla Corte dei Conti relativa alla spesa farmaceutica, invece, la Asl fa sa pere che “ come per tutte le ASL, il bilancio viene analizzato e verificato dalla Sezione regionale della Corte dei Conti con due anni di sfasatura.
La spesa, in tutta la Puglia, è più alta del resto d’Italia. la Corte dei Conti ha apprezzato, nel giudizio, i risultati di miglioramento raggiunti dalla ASL Lecce. La spesa del 2011 infatti, già minore del 2010, è diminuita del 12,22% nel 2012, e così nel 2013”.