Cronaca

Rifiuti sepolti, si scaldano i motori per le ricerche

LECCE- L’annuncio era stato fatto lo scorso 26 novembre direttamente dal procuratore capo Cataldo Motta. Ora, dopo un mese e mezzo, la caccia ai rifiuti interrati pare pronta a partire. Non è stata ancora fissata la data per l’avvio delle ispezioni sul capo, ma è in settimana che il procuratore aggiunto Ennio Cillo dovrebbe convocare attorno allo stesso tavolo le forze dell’ordine delegate alle indagini: carabinieri del Noe, Nucleo investigativo del Corpo forestale e finanzieri del Gico.
Per loro, queste sono le ore in cui si sta facendo il punto sui mezzi e risorse a disposizione. I forestali, guidati dal comandante Iacopo Ristori e dall’ispettore del Nipaf Antonio Panzera, impiegheranno la stessa strumentazione utilizzata poco prima di Natale dai colleghi baresi nel parco dell’Alta Murgia: geomagnetometri, rilevatori di profondità e telecamere termiche a raggi infrarossi, il Mivis, già sperimentato nel 2006 nelle aree indicate dal pentito Silvano Galati in contrada Macrì Amendolara, a Supersano.

Il Gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata delle Fiamme Gialle, retto dal maggiore Giuseppe Dinoi, farà il punto assieme al reparto operativo aeronavale della Gdf di Bari. L’impiego di velivoli, infatti, è necessario per sorvolare le zone già note e interessate da possibili interramenti e quelle di nuova segnalazione, come, ad esempio, la ex discarica di Tiggiano, in contrada Matine, per la quale il sindaco Ippazio Morciano ha chiesto alla Procura un controllo. Non solo indagini dall’alto, però.

I carabinieri del Nucleo operativo ecologico, al comando del maggiore Nicola Candido, si doteranno anche di georadar, per lo studio del sottosuolo tramite le riflessioni di onde elettromagnetiche, con profondità di analisi fino ad alcune decine di metri in profondità. Coinvolti saranno anche i comandi del Noe di Napoli e Roma.

Insomma, la macchina organizzativa è pronta a partire. Serve solo girare la chiave nel cruscotto e metterla in modo, coordinando le forze tra loro e individuando le zone interessate dai rilievi, per dare sostanza o meno all’accusa, al momento a carico di ignoti, di traffico illecito di rifiuti, l’ipotesi di reato formulata nel fascicolo aperto sulla scrivania del procuratore capo Motta e dell’aggiunto Cillo.

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