Politica

Da sinistra a destra, per i partiti è tempo di restyling

BARI- C’è fermento tra i partiti politici di tutti gli schieramenti. La stagione del rinnovamento sembra arrivata con inderogabile scadenza, per tutti, nessuno escluso. In casa centrosinistra è la fusione tra Sinistra Ecologia e Libertà e Pd a tenere banco nei corridoi.

Perché se prima erano solo voci che immediatamente venivano sconfessate, ora che il leader di Sel Nichi Vendola ha ufficializzato ai suoi che il progetto non sembra poter decollare più di così, l’ipotesi di creare un soggetto unico prende corpo. Tant’è che da piani alti dei partiti assicurano che sarebbero in corso fitti colloqui tra Vendola e la frangia rivoluzionaria del Pd che annovera nomi come quello di Pippo Civati. Il congresso del Partito democratico sembra ormai far spirare aria di rottura rispetto al passato e questo potrebbe agevolare la fusione tra le due anime del centrosinistra. In quali termini è presto per dirlo.

Stesso ragionamento anima i pensieri dei graduati del Pdl pugliese. Il ritorno a Forza Italia a settembre, annunciato dal generale Silvio Berlusconi, porta con sé anche una robusta ventata di società civile. E questo inevitabilmente comporterà un ridimensionamento dei ruoli di chi è di matrice politica. Chi aderirà, dunque, a Forza Italia è ancora poco chiaro. Eletti e dirigenti del Pdl devono ora capire da che parte andare, così come gli ex An che dovrebbero azzerare il passato confluendo in un partito che in passato non gli apparteneva. C’è il tempo di un’estate per capire cosa fare e prepararsi al reset totale al quale Berlusconi non rinuncerà di sicuro.

In autunno sarà anche la volta dell’Udc. La stagione dei congressi porterà nuovi direttori d’orchestra che avranno il compito di rimettere in sesto un partito che a livello nazionale ha subito un trauma enorme, rischiando persino di scomparire dal Parlamento e che a livello europeo intende confluire nel Ppe.

Le periferie regionali, invece, hanno retto bene il colpo delle amministrative e proprio di lì si ricomincerà per dare un nuovo assetto sui territori allo scudo crociato. Ma fin tanto che il tempo dei congressi diverrà maturo, dopo le dimissioni di Angelo Sanza, a giorni sarà nominato il traghettatore. La figura, cioè, che avrà il compito di portare il partito fino ai congressi. Stando a quanto trapela i segretari provinciali ai quali è demandata la scelta da sottoporre poi a Roma, sarebbero intenzionati a scegliere una figura istituzionale. Salvatore Ruggeri che pure avrebbe i consensi unanimi sembrerebbe preferire impegnarsi nel suo ruolo nazionale, dunque il designato dovrebbe essere Salvatore Negro, presidente del Gruppo in Regione che, stando alle indiscrezioni, avrebbe dato la disponibilità per un tempo limitato a reggere il partito. La nomina, comunque, dovrebbe arrivare nel giro di pochi giorni.

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