LECCE – Era tutto pronto ma il terremoto giudiziario blocca l’operazione dimissioni e caduta di Salvemini. Cena prevista per lunedì tra i 14 consiglieri di centrodestra ed i tre di Prima Lecce. La pensa Messuti, Perrone scherza: “invitate lu notaio” e Monosi: “Per me tutto ok”.
Era giovedì 6 settembre e l’idea nasce dall’ex vice sindaco Messuti: “Che ne pensate se ci vediamo domani anche con i consiglieri di Prima Lecce?”scrive ed arriva dopo 2 minuti, alle ore 1054, l’ok di Andrea Guido. Non tarda anche l’ex primo cittadino: “Domani ho impegni di lavoro. Potrei solo dalle 17 alle 19” scrive, ma dopo 7 minuti dall’appello lanciato da Messuti alle 10,52, giunge la “voce” di Angelo Tondo: “facciamo lunedì e magari andiamo a farci una pizza tutti insieme?” Ed ancora “se siete tutti d’accordo alle 20.00 a masseria Monicelli? Chi non è d’accordo o non può -aggiunge il consigliere Tondo- si esprima quanto prima”.
A rassicurare sulle presenze ci pensa il già assessore all’ambiente Andrea Guido che alle 14.10 scrive: quindi mi sembra di capire che noi 14 siamo tutti d’accordo…adesso chi invita i tre di Prima Lecce?
Dopo 5 minuti giunge la rassicurazione di colui che tre ore prima lancia l’idea dell’ incontro generale tra coloro che dovrebbero mandare a casa il sindaco Salvemini. Alla domanda di Guido su chi dovesse invitare Finamore, Calo e Gigante secco , alle 14.15, Messuti: “ci sono” e, poco dopo le trombette festanti di Guido, poi la battuta di Perrone: “invitate lu notaio puru...” mentre, in serata, alle 22:38, il “per me tutto ok” di Attilio Monosi.
Ma all’alba di venerdì 7, dopo circa 8 ore dal messaggio, l’operazione cena sicura per le possibili dimissioni che avrebbero potuto mandare a casa il Sindaco di Lecce, salta per l’azione giudiziaria che determina il terremoto a Palazzo Carafa.
