FRANCAVILLA FONTANA (BR) – “Il primo cittadino dimostrerà la sua estraneità”. Parola del PDL cittadino che fa quadrato attorno al Sindaco Vincenzo Della Corte, iscritto come indagato nel fascicolo di inchiesta aperto dalla Procura di Brindisi per l’apertura di 2 nuove farmacie a Francavilla Fontana.
L’ipotesi accusatoria a carico del Sindaco è di truffa ai danni dello Stato e corruzione in concorso con Gabriele Rampino, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Brindisi.
Secondo l’Accusa, il Sindaco e la giunta, allo scopo di favorire Rampino, titolare di una farmacia nel Quartiere ‘San Lorenzo’, avrebbero escluso la zona 167 a favore di via Oria e via Madonna delle Grazie, aree indicate per l’individuazione delle 2 nuove farmacie.
Il primo a finire nella morsa della Procura è stata Rampino, che lo scorso 6 dicembre si ritrovò i finanzieri in casa. Sequestrati computer e documenti, anche presso la sede dell’Ordine. Tutto per fare chiarezza sulle accuse lanciate nel Consiglio comunale del 19 aprile dai Consiglieri Mario Filomeno e Luigi Galiano, i primi a denunciare l’anomalia della decisione della giunta prima e della maggioranza dopo. I due, già ascoltati dalla Guardia di Finanza nelle scorse settimane, preferiscono di fatto non rilasciare ulteriori dichiarazioni sulla vicenda. Lo fa, invece, il PDL che si stringe attorno alla figura del primo cittadino, raggiunto dall’avviso di garanzia nei giorni scorsi.
“L’avviso di garanzia – dice il Segretario cittadino del partito azzurro Michele Iaia – era nell’aria. Ora se non altro, il Sindaco potrà difendersi dalle accuse. E sono certo che in breve tempo, riuscirà a dimostrare la sua estraneità ai fatti”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni rilasciate dal Coordinatore provinciale del PDL Luigi Vitali. L’Onorevole francavillese si dice “certo della regolarità dell’operato del Sindaco, della giunta e del Consiglio. Per un’inchiesta che sembrerebbe poggiare esclusivamente sulle accuse delle forze di opposizione”.
Accuse in parte rilanciate dal PD che, per voce del Segretario cittadino Marcello Cafueri, conferma la propria opinione su quella che viene definita “una scelta sbagliata. Privare la 167 di una farmacia – dice Cafueri – vuol dire favorire qualcuno a discapito dell’intera collettività”.
L’inchiesta, nella mani del Pubblico Ministero Valeria Farina Valaori, è comunque alle battute iniziali. Chiesta una proroga di 6 mesi e non è escluso che, nel registro degli indagati, data la natura dei reati contestati, possa finirci o già ci sia finito, qualcun altro.