Cronaca

Ferrovie Sud-Est: spariti 3 milioni, indaga la Procura

BARI – Da un lato un fascicolo aperto dalla Procura di Bari, dall’altro un esposto presentato dalla Regione al Ministero dei Trasporti. Due procedimenti paralleli che hanno un unico obiettivo: fare chiarezza sui conti delle Ferrovie Sud Est.

Guardia di Finanza e Magistratura barese guidata dal Pm Isabella Ginefra, starebbero cercando di fare luce su una costosa operazione di acquisto di carrozze avvenuta 2 anni fa.

Nel registro degli indagati sarebbero iscritte 5 persone, tra queste anche l’Amministratore delegato delle ‘Sud-Est’ Luigi Fiorillo.

Il sospetto è che le fatture siano state gonfiate, consentendo ai funzionari delle ‘Ferrovie’ di intascarsi una fetta dei soldi europei spesi.

Questi i fatti: nel 2010 le ‘Sud-Est’ acquistano 25 carrozze dall’estero. Queste poi sono state ristrutturate – sopportando altri costi – e messe in esercizio. La fattura era di 22 milioni e mezzo di euro, recuperati dai finanziamenti europei. Ma secondo le fiamme gialle, l’operazione non valeva più di 19 milioni. Di qui l’accusa: le fatture sarebbero state gonfiate e i soldi li avrebbero intascati i vertici.

Ed è proprio qui che si inserisce anche l’altro procedimento. Quello della Regione Puglia. Nei giorni scorsi dall’ente di ‘Lungomare Nazario Sauro’ è partito un esposto al Ministero dei Trasporti. La segnalazione che la Regione ha mosso è quella di non riuscire ad accedere ai conti della società.

Il tutto nasce a luglio scorso, quando il Ministero, proprietario delle Ferrovie Sud-Est, annuncia di voler cedere la società alla Regione. La risposta è un si condizionato: si, cioè, al trasferimento ma senza i 20 milioni di euro di debiti. La Regione, quindi, affida ad una società esterna il compito di prelevare tutte le carte e capire perché sia nato un debito così alto. Ma l’operazione non ha successo. La ricerca si arena. La Sud-Est, infatti, avrebbe risposto fornendo solo una parte dei documenti finanziari e non consegnando la chiave di tutto.

Neppure dopo diverse sollecitazioni da parte della Regione. Ora, dall’una o dall’altra strada, si farà luce sulla situazione della più grande ferrovia privata d’Italia.

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