LECCE – L’emergenza infinita dei rifiuti sta esplodendo di nuovo e stavolta, si pensa alle maniere forti, fino all’intervento della Corte dei Conti e della Guardia di Finanza. Il caos è finanziario, molti Comuni sono morosi, cioè non pagano le ditte di smaltimento, che quindi – arrivati ormai agli sgoccioli e con i fornitori che chiudono i rubinetti – non possono che a loro volta chiudere gli impianti.
La conseguenza, di qui a qualche ora ormai, si chiama spazzatura per strada. A meno che non faccia il miracolo l’assemblea dei Sindaci della Provincia di Lecce convocata a Palazzo dei Celestini per discutere di rifiuti e diventata di fatto il luogo nel quale far pressione ai Comuni morosi, perchè aprano i cordoni della borsa.
O lo spettro dei controlli contabili e delle forze dell’ordine per capire dove siano stati spesi i soldi che i cittadini versano con la Tarsu, evocato da Silvano Macculi, il Presidente dell’Ato Lecce 2, l’ambito nel quale ci sono la maggior parte di Comuni morosi, i cui debiti si riversano però a cascata anche sugli altri due Ato: il Lecce 1, cioè il nord della Provincia e il Lecce 3, cioè il sud Salento.
In realtà, come si vedrà dai dati diffusi durante l’assemblea dei Sindaci, il debito in tutta l’Ato Lecce 2 ammonta a 14 milioni e 280mila euro: ma solo i primi 12 Comuni, quella che potremmo chiamare la sporca dozzina dei Comuni morosi, dovrebbero sborsare poco meno di 8 milioni e mezzo di euro: nell’ordine dei 400mila euro andrano, corigliano, martano, nardò e gallipoli; circa 700mila euro supersano; poco meno di 800mila euro Otranto, Castrignano dei greci, Galatone e Scorrano. Fino ad arriva al milione e 10mila euro di debito di Cursi per finire in cima alla black list dei Comuni morosi con Galatina, che dovrebbe sborsare un milione 400mila euro, praticamente un decimo del debito di tutta l’Ato.
Il caso di Galatina è particolare, ma la domanda è ovviamente una: visto che i cittadini versano la tassa per i rifiuti, dove fanno a finire questi soldi? È vero che lo smaltimento va pagato oggi mentre le tasse vengono versate domani, ma nei conti qualcosa non torna. Ecco perché Macculi parla dei controlli di Corte dei Conti e Guardia di Finanza, che possono preludere anche a responsabilità personale degli amministratori.
Difficile dire se sia, questa, l’ennesima minaccia destinata a cadere nel vuoto o la molla che potrebbe far scattare la corsa a ripianare il debito. Alla riunione dei Sindaci era presente anche la Prefettura di Lecce, con il Capo di Gabinetto Guido Aprea: che ha preso nota della lista dei cattivi pagatori e gli impegni a saldare. E ora verificherà che alle parole seguano i fatti.