LECCE – Fuoco amico sull’Assessore alle Politiche sociali del Comune di Lecce, Carmen Tessitore. Lei si chiude in un “no comment”. Ad andare giù pesante, mettendo da parte la diplomazia, è stato proprio Paolo Cairo, Consigliere de ‘La Puglia prima di tutto’, gruppo consiliare che ha fatto un passo indietro per consentire l’ingresso della tecnica in giunta.
“Contributi senza criteri, io sto mettendo ordine”, la frase incriminata che l’Assessore avrebbe pronunciato in Commissione Servizi sociali in merito alla gestione delle deleghe negli anni precedenti. Salvo poi, più tardi, fare dietrofront parlando di ‘cortocircuito comunicativo’.
Tanto è bastato per far riemergere i maldipancia diffusi soprattutto fra chi non si sente gratificato abbastanza dal Sindaco Paolo Perrone che sulla questione ha preferito lavarsene le mani, lasciando che siano i diretti interessati a vedersela fra loro.
“Disonorare chi l’ha preceduta – scrive Cairo, al primo problema – è segnale di presunzione e di abituale arroganza, perdonata, già con difficoltà, a chi nel proprio, dimostra di sapersi distinguere per capacità e competenza con i fatti, non in propositi e parole”. Ha scritto Cairo, bollando l’Assessore come ‘maestra sopra le parti, senza umilità’.
Ma la Tessitore sceglie la strada tattica del silenzio, sperando che le acque si plachino a Palazzo. Al momento però, la tempesta sembrerebbe non voler passare. Specie se, le deleghe a cui ambivano diversi Consiglieri, tardano ad arrivare, incattivendo l’aria nei corridoi del Comune di Lecce. Lo scivolone della Tessitore non sarebbe altro che il ‘casus belli’ per tornare a bussare alla porta del Sindaco e di chi ha avallato l’idea della tecnica, per presentare il conto.