BRINDISI – ‘The Last Free’, questo il nome dell’operazione che ha portato in carcere Ronzino De Nitto il 37 enne latitante da dicembre 2010 quando sfuggì all’operazione ‘Last Minute’ che condusse a 16 arresti sulla base delle rivelazioni del pentito Ercole Penna. Quell’operazione risalente al 28 dicembre di quell’anno, fu tra le più importanti portata a termine negli ultimi 10 anni dove è nata la criminalità organizzata – commentò l’allora Questore di Brindisi Vincenzo Carella.
Un operazione che portò di fatto alla decapitazione della sacra corona unita reponsabile negli ultimi anni di gravissimi e sanguinosi episodi criminali in Provincia di Brindisi. 10 di quei 28 provvedimenti furono notificati in carecre ad alcuni soggetti ritenuti tra i capi della mafia locale.
In quel blitz dalle indagini avviate tempo fa dal Pm Alberto Santacatterina presente oggi in conferenza portò complessivamente a 26 arresti (latitanti erano il capo Francesco Campana arrestato il 23 aprile del 2011 dopo un anno di latitanza e Ronzino De Nitto tratto in arresto all’aba di oggi) fu condotto dalla Questura di Brindisi e coordinato dal servizio centrale operativo della polizia. 200 gli agenti impegnati.
Indagini che portarono dichiararono gli investigatori a svelare i nuovi assetti mafiosi nel brindisino con l’individuazione dei boss e referenti nei diversi centri della provincia messapica ovvero: Mesagne, Fancavilla, Latiano, San Pietro Vernotico e Celino San Marco. Ora il territorio è pulito, ma il controllo dello stesso resta una priorità.