MASSAFRA (TA) – Praticavano prestiti a strozzo con interessi che oscillavano tra il 70 e il 120%. E così anche una piccola somma concessa a tassi d’usura nel giro di pochi mesi diventava una montagna di soldi da restituire.
I due ‘cravattari’ entrambi di Massafra, sceglievano per i loro affari illeciti, sempre persone perlopiù commercianti, in difficoltà economica e non in grado di ripagare per tempo il debito contratto. Ma in un’ultima occasione, il tutto non è andato secondo i piani.
La vittima, un artigiano della ‘città delle gravine’, spinto dall’impossibilità di poter usufruire di altri prestiti bancari, ha pensato di far fronte alle proprie esigenze di liquidità rivolgendosi ai due strozzini. A loro, Carmine Miraglia 40 anni e Giuseppe Cellini di 30, ha chiesto in pretsito 25.000 euro, pattuendo di restituirne, dopo pochi mesi ben 50mila, ad un interesse usuraio appunto tra appunto il 70% ed il 120%.
Un tunnel, quello dell’usura che per l’artigiano è cominciato nel 2009 e che in tre anni l’ha letteralmente ‘spogliato’ dei suoi averi, tanto da dover ricorrrere a prestiti di parenti e amici per far fronte alla restituzione del prestito. Finchè, prostrato dalla situazione, l’uomo non ha trovato il coraggio di denunciare tutto, anche in prospettiva poter ricorrere all’ausilio economico previsto per le ‘vittime dell’usura’.
Ed è stato così, che al termine di una articolata attività investigativa, i militari della Guardia di finanza di Taranto alle prime luci dell’alba, hanno stretto le manette ai polsi dei due usurai su diposizione del Gip del Tribunale di Taranto. I due, dopo l’arresto, sono stati trasferiti in carcere.