LECCE – Le ore più difficili, quelle da cui dipenderà gran parte del futuro del Lecce. In corso, dopo la sentenza di 2° grado che ha confermato per i salentini la partecipazione al prossimo campionato di Lega Pro, potrebbe esserci una vera e propria rivoluzione.
Nulla di veramente nuovo, ma la bilancia ora come ora per alcuni giocatori, comincia a pendere dalla parte non giallorossa.
Il tesseramento di Donati è di fatto sfumato, mentre molti dei senior si guardano intorno e potrebbero abbandonare il club. Per Giacomazzi è sempre in piedi l’ipotesi di un ritorno in patria, magari al Penarol dove si è accasato il connazionale Grossmuller.
La linea difensiva, che a prescindere va rinforzata, potrebbe perdere 2-3 pedine: Esposito piace a Brescia e Cesena, Mazzotta ha estimatori in B e c’è sempre l’incognita Ferrario. Incerta anche la permanenza di Benassi, mentre Jeda, Delvecchio e Corvia potrebbero restare se si trovasse una nuova intesa con la dirigenza.
Sulla carta, insomma, potrebbe avvenire una vera e propria rivoluzione copernicana, ma la certezza è nelle intenzioni della proprietà. Che ha scelto il silenzio per fare quadrato nelle ore più calde, ma ha ribadito a chiare lettere al mister e al gruppo di avere l’ambizione di disputare un campionato di vertice, anche in terza serie. Tradotto: probabilmente molti andranno via, ma in questi giorni molti altri arriveranno.
E’ giunto il momento di fare scelte pesanti e chiare: in Lega Pro non c’è il nome sulle maglie da gioco, ma solo il numero. Come a dire che più della carta d’identità di chi resta, per affrontare un campionato pieno di insidie, servono motivazioni e attaccamento alla maglia.