ORIA (BR) – Caro castello ti scrivo, per rivederti un pò. Prende carta e penna, il Sindaco di Oria Cosimo Pomarico e, facendosi carico delle lamentele ormai assordanti della cittadinanza federiciana, scrive alla Borgo ducale e alla famiglia Romanin – Caliandro. Oggetto: il Castello svevo che, ad oltre un mese dal dissequestro, resta ancora chiuso.
Niente visite guidate, niente manifestazioni in un periodo, quello estivo, in cui la città si risveglia e attira turisti da tutto il mondo, desiderosi di calarsi nell’atmosfera delle manifestazioni federiciane. Un’atmosfera che, senza il monumento simbolo del borgo salentino, sembra essere irrimediabilmente castrata.
Il Sindaco, nella missiva, smette per un attimo i panni di amministratore per vestire quelli più umani del cittadino comune, che sogna le passeggiate tra le torri e le mura merlate del maniero. Quindi, con un occhio al recente passato, ricorda il successo e l’importanza delle visite guidate delle scolaresche, fino a qualche mese fa gradite ospiti degli attuali castellani. Poi, Pomarico rindossa idealmente la fascia tricolore e sottolinea, con garbo, l’esigenza della riapertura al pubblico. Perché, oltre all’aspetto romantico, c’è da salvaguardare l’aspetto turistico promozionale. Un castello chiuso, è ovvio, attira meno di un castello aperto. Ma questo, statene certi, lo sanno anche i Romanin, cui ora spetta la prossima mossa.
di Michele Iurlaro