BRINDISI – Un testimone avrebbe notato nei pressi del chiosco vicino alla Morvillo Falcone verso l’1:30 del 19 maggio “un uomo che spingeva un bidone della spazzatura, munito di ruote, tenendolo dalla parte delle maniglie inclinato verso il suo corpo e che andava in direzione della scuola”. E’ quanto viene fuori dalle pieghe dell’ordinanza con cui, nella tarda serata di sabato, il gip Ines Casciaro ha convalidato il fermo di Giovanni Vantaggiato, 68enne di Copertino, in carcere da cinque giorni con l’accusa di strage in concorso, aggravata dall’effetto terroristico, e assistito dall’avvocato Franco Orlando.
L’identikit fornita dal testimone non coincide assolutamente con la fisionomia di Vantaggiato. “L’uomo aveva corporatura robusta e spalle larghe, ed indossava pantaloni e giacca neri, nonchè cappello con visiera. Era alto circa un metro e ottanta ed aveva il naso pronunciato.” Questa circostanza unita al fatto che lo stragista reo confesso più volte nel corso dell’interrogatorio ha utilizzato il plurale , dimostrerebbe, per il gip, “la presenza di altre persone sul luogo del delitto almeno nelle fasi preparatorie dello stesso.”
Un attentato accuratamente organizzato dall’imprenditore copertinese, pianificato prima dello scorso Natale. “Per questo aveva acquistato quattro telecomandi, di cui tre si erano inceppati durante le numerose prove”. La scelta della scuola sarebbe stata casuale “più vicina all’uscita della città, più facile da colpire”. “Ha ripetuto più volte di non aver avuto l’intenzione di azionare il telecomando in ore notturne- si legge nelle otto pagine di ordinanza- perchè voleva ottenere esattamente l’effetto ottenuto: fare un gesto eclatante, finalizzato ad uccidere.” Sarebbe perfino tornato a casa alle tre di notte per riposare, dopo aver compiuto tutti i preparativi dell’attentato, per poi svegliarsi all’alba, tornare nel capoluogo messapico e azionare col telecomando l’ordigno che ha ucciso Melissa Bassi e ferito altre cinque studentesse, originarie di Mesagne.
“Voleva effettuare- ha scritto il gip- un gesto dimostrativo nei confronti del mondo intero, perchè vittima di truffe che lo hanno messo in ginocchio economicamente.” “Le istituzioni- ha detto Vantaggiato nel corso dell’interrogatorio di convalida- dovrebbero riporre maggiore attenzione nei confronti delle vittime dei delitti di truffa”.
L’effetto terroristico dell’attentato per il gip ci starebbe tutto. Per la natura della condotta e la scelta indiscriminata e casuale dell’obiettivo, per l’effetto intimidatorio e il conseguente grave allarme della popolazione della città di Brindisi e dell’intera Nazione”.
Gli investigatori intanto, lavorano senza sosta, alla ricerca del presunto complice.