SCORRANO – Dopo la manifestazione organizzata per dire no alla scelta di far diventare il “Santa Caterina Novella” di Galatina un nosocomio dedicato solo al Covid, il Movimento Regione Salento scende in campo questa volta per l’ospedale di Scorrano. La raccolta firme e la mobilitazione ha ottenuto per Galatina dei risultati, con il mantenimento di altri reparti e la riattivazione di tutti gli ambulatori a partire da venerdì scorso.
Ora il movimento dice “No” alla chiusura, anche solo provvisoria come è stato ipotizzato, del reparto di Rianimazione dell’Ospedale di Scorrano. Per questo il direttivo locale del Movimento ha organizzato un sit-in che si è tenuto in mattinata nei pressi del nosocomio. Prossimo step l’avvio di una raccolta firme per chiedere alla Asl di rivedere anche questa decisione, “segno tangibile – dicono – dell’assenza di una adeguata programmazione e di una scarsa attenzione alle politiche in materia sanitaria. E non soltanto da un anno a questa parte”.
Asl e Regione sarebbero arrivati a questa conclusione per rinforzare i reparti covid degli ospedali di Lecce e Galatina. Mettendo in stand-by, fino a data da destinarsi, la Rianimazione di Scorrano, i medici impiegati in quel reparto potrebbero essere spostati negli altri due nosocomi. C’è un grande “ma”: così facendo, “non solo Scorrano – spiegano dal Movimento – ma anche tutto il bacino di utenza che usufruisce del diritto alla cura, sarebbero privati ingiustamente di un servizio fondamentale”.
Per lo stesso motivo sabato pomeriggio, con una lettera aperta, a dimostrare la loro contrarietà all’ipotesi, sono stati i 37 sindaci dei comuni appertenenti ai distretti sanitari di Maglie, Poggiardo e Martano.
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