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Chiese a pagamento, 600 biglietti al giorno. Il 50% dei turisti negli orari in cui prima erano chiuse

LECCE – Tremila ticket da lunedì mattina a venerdì sera, una media di 600 biglietti staccati ogni giorno. A dispetto delle polemiche, il progetto LeccEcclesiae registra numeri importanti nei suoi primi giorni di debutto. I dati, che abbiamo richiesto alla cooperativa ArtWork che gestisce il servizio di ingresso a pagamento in alcune chiese per conto della Diocesi, delineano un primo quadro più realistico dell’impatto che questa novità ha avuto sulla città. E dicono anche che, al di là di alcuni casi pure documentati da questa emittente, un turista che arriva a Lecce da fuori non si pone più di tanto il problema di acquistare biglietti di ingresso nei monumenti più noti.

I numeri: di quei 3mila ticket, i due terzi sono riferibili all’opzione all inclusive, cioè al biglietto unico da 9 euro per visitare l’intero circuito che comprende Duomo e cripta, Basilica di Santa Croce, chiese di San Matteo e di Santa Chiara oltre a Museo Diocesano e chiostro del Palazzo del Seminario.

Proprio per il museo diocesano c’è una grande sorpresa: in cinque giorni si sono registrati oltre mille ingressi. Finora, anche perché il biglietto solo per questo costava 4 euro, non si andava oltre le 20 presenze a settimana nei mesi di grande afflusso.

Ma c’è un altro dato ancora più rilevante: più del 50 per cento degli accessi negli edifici sacri è stato registrato nella fascia oraria compresa tra le 12 e le 17, vale a dire in quella in cui prima di lunedì scorso le Chiese restavano chiuse.

Questo fa ben sperare anche per la possibilità di rivitalizzare un segmento orario che solitamente si svuota, prospettando una futura ricaduta anche sul settore della ristorazione e del commercio, visto che in quel frangente la gran parte delle attività commerciali resta chiusa e una maggiore presenza di vacanzieri potrebbe stimolare l’ipotesi di restare aperti con orario continuato.

Certo, si tratta di ipotesi e i dati forniti rappresentano soltanto un primissimo bilancio. Uno più corposo sarà stilato allo scadere delle due settimane di rodaggio, poi nei prossimi mesi si capirà anche cosa correggere e limare. Di sicuro non pare esserci intenzione di tornare indietro. Anzi, si sta lavorando ad ulteriori iniziative da aggiungere per rendere più esperienziale la visita. Tra queste, anche l’inserimento di una colonna sonora in filodiffusione nelle chiese.

Si aggiunge un altro dettaglio: fino a lunedì, anche i leccesi e i cittadini dei comuni della diocesi dovevano pagare 2 euro per visitare la cripta, 1 euro per il chiostro, 4 euro per il museo diocesano, beni che per sono diventati gratuitamente accessibili.

E’ con questi dati, insomma, che ArtWork risponde anche alla considerazione fatta nelle scorse ore a Lecce dal ministro per i Beni Culturali Bonisoli: “Mi fa tristezza ma capisco”, aveva detto.

“Il progetto sta dando i risultati sperati – dice il presidente della cooperativa sociale, Paolo Babbo – e i turisti sono contenti di trovare un servizio ordinato. Le cose vanno come devono andare in una città d’arte e ci sono prove documentali che lo confermano. C’è gente che anche alle 21.30 chiede di effettuare una visita ed è disposta a pagare. L’obiettivo ora è convincere i gruppi a restare più ore in città e dunque i tour operator a non prevedere una visita mordi e fuggi a Lecce. A beneficio dell’intero circuito”.

T.C.

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