AmbienteAttualitàEvidenza

La Capitaneria “demolisce” il Piano coste di Patù, che però è escluso dalla Vas

PATU’- Sei pontili galleggianti dovrebbero “prolungare” la costa di Patù verso il mare, anche per installare lì chioschi e lidi. A mettersi di traverso a ciò che potrebbero diventare le marine di Felloniche e San Gregorio, al momento, è la Capitaneria di Porto di Gallipoli, con un preliminare parere sfavorevole che pesa come un macigno sul Piano comunale delle Coste, che pure, però, è stato escluso dalla verifica di assoggettabilità a Valutazione ambientale strategica.

La decisione dell’Unione dei Comuni Terra di Leuca, pubblicata sul Burp del 26 luglio, è giunta a valle della determinazione dell’11 giugno scorso del Servizio regionale Via/Vinca che ha dato il proprio parere favorevole, condizionato, all’esclusione. Si evita così di sottoporre il Piano alle maglie strette della procedura Vas, il cui iter era stato avviato nel febbraio scorso, poiché si ritiene che non comporti “impatti significativi”.

Non la pensa affatto così, tuttavia, la Capitaneria: il comandante Domenico Morello il 2 luglio scorso, ha trasmesso agli enti locali un parere durissimo. Lo ha fatto nell’ambito della consultazione avviata esplicitando che la Capitaneria non ha partecipato con un proprio contributo in quanto non competente in questa fase istruttoria. “Ciononostante – ha esplicitato Morello – in relazione alle proprie attribuzioni, che afferiscono esclusivamente la sicurezza della navigazione e portuale e la sicurezza della balneazione”, si è deciso di esprimere la propria contrarietà a “tutte le opere e le strutture che si prevedono di realizzare in mare”, anche perché la documentazione esaminata è ritenuta “insufficiente e non idonea”.

La Capitaneria è netta: “per quanto attiene solarium galleggianti, piattaforme galleggianti, pontili e passerelle, per caratteristiche e ubicazione, risultano fortemente esposte a fenomeni di risacca e/o mareggiate, che potrebbero danneggiare ovvero provocare un distacco delle strutture, le quali costituirebbero un grave pericolo per la pubblica incolumità”. Di più: queste “criticità sarebbero ancora più rilevanti qualora, come previsto all’interno del Piano, si consentisse l’installazione sulle piattaforme di strutture ombreggianti e chioschi. Da una disamina della documentazione, non risulta che siano stati adeguatamente approfinditi aspetti importanti quali ubicazione, tipologia, dimensioni, dettagli costruttivi delle strutture, con particolare riferimento al segnalamento notturno, alle modalità di appoggio o ancoraggio al fondale nnoncheè alle condizioni meteomarine presenti in zona”. Molti aspetti risulterebbero in contrasto con le disposizioni dell’ordinanza di sicurezza balneare. Il corridoio di lancio a San Gregorio non risulta chiaro per dimensioni e relativo utilizzo, secondo la Guardia Costiera; non risultano dettagliate le specifiche relative ai punti di ormeggio per natanti di salvataggio né è indicata l’area in cui realizzare punti di ormeggio per imbarcazioini di legno a remi.

Un parere di cui difficilmente si potrà non tener conto nell’ampio dibattito che sul piano coste si è innescato, anche alla luce dei tanti vincoli che, a fronte di un vecchio piano di fabbricazione degli anni ’70, pure insistono sulla storica baia di San Gregorio e nei poco più di quattro chilometri di costa di Patù.

 

t.c.

Articoli correlati

Nuovo spot: Alfa Romeo sceglie Piazza Sant’Oronzo

Redazione

Il sindacato di polizia SIAP rilancia da Brindisi l’allarme per gli organici ridotti

Redazione

Presidenza Belle Arti, al Ministro la scelta tra Ciracì, Puzzovio e Coppola

Redazione

Massacro di via Montello, in Appello pena inasprita: per De Marco ergastolo e isolamento

Redazione

Appalto da 35 mln per manutenzione reti AQP, per il TAR tutto regolare. I lavori posso partire

Redazione

Internalizzazione Postazioni 118, al via presidio permanente: “stop al lavoro nero”

Redazione