GAGLIANO DEL CAPO- Doveva essere la stagione della svolta, dopo tre anni di attesa. E invece per la litoranea che da Leuca porta all’insenatura del Ciolo è ancora paralisi, almeno in teoria, visto che nella pratica tutti ignorano i divieti di transito alla luce del sole, senza provvedimento alcuno. I tavoli in prefettura convocati nei mesi scorsi non hanno sortito l’effetto sperato, quello cioè di velocizzare l’iter. Al momento, installati sì i sensori che dovranno verificare la tenuta del costone roccioso e capire se c’è davvero un reale pericolo di crollo. Ma si dovrà attendere per leggere i dati. Per l’attività di monitoraggio sono serviti più o meno 25 mila euro, spesa sostenuta dalla Regione Puglia e attività preliminare a qualunque altro eventuale intervento. Poi, serviranno altri 30mila euro per sbloccare l’ultimo tratto della riviera, congelato a causa di un masso ritenuto pericolante, e 300mila euro per monitorare le pareti rocciose del Ciolo. Ma i tempi stretti che gli enti avevano annunciato di voler garantire, già a marzo, si sono spanciati.
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