Attualità

Coronavirus, primi contraccolpi sull’industria leccese

LECCE- Non c’è solo il tracollo dell’economia turistica, che già sarebbe abbastanza, come conseguenza dell’epidemia di Coronavirus. Nonostante in Puglia siano solo cinque, finora, i casi accertati, con gli ultimi due nelle scorse ore riguardanti un giovane di Bari e un’anziana di Foggia, le disdette piovono sulle strutture alberghiere e in tutta la regione riguardano già il 20 per cento delle prenotazioni negli agriturismi per l’estate, con picchi del 100 per cento di cancellazioni dagli Stati Uniti, come ha fatto sapere Coldiretti.

È l’agroalimentare, al momento, l’altro settore maggiormente in difficoltà, con le aziende locali che in queste settimane hanno registrato tra il -20 e il -25 per cento negli scambi, raggiungendo il -30 per cento nel mondo oleario, che già sconta altri tipi di problematiche. A fornire le stime è Maurizio Zecca, presidente della Sezione Agroalimentare di Confindustria Lecce: “Sia il campo vinicolo che ortofrutticolo che della movimentazione della trasformazione – spiega – risentono delle relazioni incerte con i fornitori di imballaggi, di alcune materie prime e dei rapporti legati a distribuzione e trasporti”. Poi ci sono i consumi in calo, sia nella ristorazione sia nei negozi. Non a caso, martedì, durante l’incontro a Bari con l’assessore allo Sviluppo Economico Cosimo Borraccino, verrà da loro posto il tema di possibili ammortizzatori sociali, moratorie e leve fiscali da poter adottare per mantenere i posti di lavoro.

Altra ripercussione importante rischia di registrarsi nel Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero. Mentre Michele Zonno, a capo della relativa sezione degli industriali, lancia un appello ai colleghi per usare cautela e rimboccarsi le maniche, Pierluigi Gaballo, al timone della Gda Officina Tessile di Galatina, non ha peli sulla lingua: “Fra un po’ ci roviniamo, l’economia sta rallentando di brutto”, dice, ipotizzando un calo tra il 15 e il 20 per cento di fatturato sia a livello aziendale che di settore, con una prospettiva ancora più incerta per il secondo semestre dell’anno. “Adesso abbiamo retto – racconta – perché avevamo già gli ordini sottoscritti, ma da agosto dovremmo lavorare sui nuovi, da concludere tra aprile e giugno”. Non è il manifatturiero un ambito che può funzionare con lo smart working: “Bisogna far vedere i campionari ai clienti, soprattutto aziende del centro nord Italia, ma da giorni gli appuntamenti vengono disdetti”, spiega Gaballo. Ci sono, inoltre, le materie prime dall’estero o semilavorate tra Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, che a volte giungono a singhiozzo e ciò fa già contrarre le commesse. E c’è il mercato che si ritira, soprattutto quello che interessa il Tac salentino, cioè delle calzature e dei prodotti di lussi per i marchi importanti, piazzati in Cina o nelle grandi città della moda, Milano compresa”.

Più contenuto, invece, il calo nel metalmeccanico. “Si aggira tra il 5 e il 10 per cento, dovuto a fisiologici rallentamenti”, fa sapere Donato Pascali, a capo della relativa sezione di Confindustria Lecce. A suo avviso, ora il problema è solo potenziale e riguarda l’eventuale chiusura, nei prossimi giorni, di aziende venete, emiliane e piemontesi legate a multinazionali che fungono da hub, cioè da centri di raccolta della macchine prodotte nel Salento. “La ripercussione su di noi può essere indiretta – aggiunge Giacinto Colucci, a capo della Cog srl – perché si potrebbe non riuscire a completare i mezzi per la mancanza di alcune componenti fornite da aziende asiatiche. Ma questo, nel lungo termine, potrebbe avvantaggiarci: in tutta Europa, la catena della fornitura verrà rivista andando alla ricerca di aziende manifatturiere europee che non importano da Paesi a rischio”.

Articoli correlati

Sede Inps Casarano, Pagliaro: “In VI Commissione garanzie di mantenimento dei servizi. Vigileremo su ripristino in tempi brevi”

Redazione

Poggiardo, nominato il commissario prefettizio: è la dott.ssa Sergi

Redazione

Covid 19, dai social e dalle case salentine: “Semplicemente… #andratuttobene”

Redazione

Ecco il nuovo Dpcm: risto e bar aperti sino alle 18. Stop a palestre, piscine, cinema e teatri

Redazione

“Cara Ministro Lezzi, le battaglie politiche non si fanno su Facebook, incatenati da Conte o dimettiti”

Redazione

Troppe richieste di soccorso, 118 in tilt: scatta il Piano d’emergenza interno

Redazione