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Foibe, è la giornata del ricordo

LECCE- L’oblio – colposo o doloso – diventa ricordo esattamente 10 anni fa quando, il 30 marzo 2004 viene approvata la legge che istituisce la giornata di commemorazione delle vittime delle foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata.
La vicenda storica che, tra il secondo conflitto mondiale mondiale e l’immediato dopoguerra, si è abbattuta sulla popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia colpita dalla repressione del regime comunista di Tito talvolta non interessa solo la memoria di genti di quelle terre. E’ per questo che la il Prefetto di Lecce ha consegnato – il Prefetto di Lecce Giuliana Perrotta, nel corso di una breve cerimonia commemorativa, alla presenza del comandante provinciale della Guardia di Finanza, Luigi Di Rella, e del sindaco di Nardò, Marcello Risi – le medaglie conferite con decreto del Presidente della Repubblica agli eredi del militare della Guardia di Finanza, Giuseppe Olmo, appuntato della Compagnia Autonoma di Trieste, disperso a vent’anni a seguito di un’azione armata da parte di bande ribelli nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 1944 nei pressi di Fiume.

Nelle foibe, cavità carsiche caratteristiche del territorio sono morti almeno 15mila italiani (precedentemente uccisi o lasciati precipitare nelle gole profonde fino a 100 metri), ma una stima è impossibile a causa di una generale mancanza di documenti. tra l’altro occorre precisare che il governo jugoslavo (e successivamente quello croato) non hanno mai collaborato a inchieste volte a determinare il numero di decessi.

Le vittime non erano – come certe ricostruzioni storiche ad alto tasso ideologico – hanno raccontato per decenni solo personalità legate al regime mussolinano, ma anche insegnanti, impiegati, sacerdoti, autonomisti fiumani, antifascisti e anticomunisti. Erano, semplicemente italiani.

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