Cronaca

Omicidio Copertino, c’è un sospettato

COPERTINO- Un sospettato c’è, e i carabinieri lo stanno cercando. Perché da venerdì mattina, dalle ore successive all’omicidio di Fabio Frisenda, questa persona sarebbe irreperibile. Le indagini degli inquirenti (i carabinieri sono al lavoro senza sosta) che hanno davanti un ventaglio di ipotesi diverse, si starebbero concentrando su una persona in particolare.

A sparare due colpi di pistola, uno dei quali ha centrato la vittima tra le costole, alle spalle , mentre fuggiva, potrebbe essere stato lui. Ma al momento le indagini proseguono a ritmo serrato. In campo ci sono i carabinieri del Nucleo Investigativo e del Reparto Operativo, i militari della compagnia di Gallipoli e della tenenza di Copertino che stanno ascoltando decina di persone e ricostruendo a poco a poco, l’identikit della persona che ha inseguito per la strada di campagna la vittima dopo essere andato a cercarla sul posto di lavoro, e l’ha uccisa a sangue freddo mentre questa invocava aiuto correndo, cercando di sfuggire a quell’arma puntata contro.

Un ciclista di passaggio, l’unica persona in giro a quell’ora, mezzogiorno inoltrato, in quella strada periferica, via S. Cosimo che inoltrandosi fuori dal paese costeggia le cave, ha udito prima le urla del 33enne, poi ha sentito i colpi, e infine ha visto il corpo esanime a terra, vicino ad un muro che circonda una campagna.

Fabio Frisenda aveva capito le intenzioni dell’uomo con il quale poco prima aveva discusso ed ha provato a scappare. Non è morto subito, il ciclista lo ha visto respirare ancora, poi la fine, prima dell’arrivo dell’ambulanza.

Le analisi della scientifica parlano di un’ arma di piccolo calibro, una 7, 65, mentre l’autopsia che sarà eseguita lunedì chiarirà altri aspetti.  A coordinare le indagini il procuratore aggiunto Antonio De Donno e il magistrato Guglielmo Cataldi della Dda.

Fabio Frisenda era una persona ben conosciuta alle forze dell’ordine. Era ai domiciliari ma in quella via di Copertino si trovava perché godeva di un permesso lavorativo ed era impiegato in un’azienda di infissi. Qualcuno , evidentemente, ne ha approfittato per compiere forse una vendetta maturata da tempo e chiudere così un conto lasciato in sospeso.  Frisenda era stato arrestato il 17 febbraio scorso per spaccio di stupefacenti. I carabinieri avevano fatto irruzione in casa sua a Copertino, dove avevano notato un via vai di clienti.  Nel maggio 2013 invece era finito in manette insieme a due complici per una tentata estorsione ad un’agenzia di pompe funebri.

Mariella Costantini

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