Cronaca

Rifiuti, “appalti senza gara”: indagati Macculi e Bonocuore

LECCE- Niente gare d’appalto, affidamenti diretti alle società, “aumento esponenziale dei costi” per i 21 Comuni nell’ambito dell’ex Ato Le 2. Con l’accusa di abuso d’ufficio risultano indagati l’ex presidente dell’Ato, Silvano Macculi, tra l’altro attuale assessore provinciale al Bilancio, e Fernando Bonocuore, responsabile tecnico per il funzionamento del consorzio di Comuni.

L’avviso di conclusione delle indagini, a firma del pm Angela Rotondano, è stato notificato il 16 aprile scorso anche all’imprenditore Fabio Walter Perrone, gestore e amministratore di fatto della società Tecnoecologia di Galatina. Le ipotesi di reato contestate a quest’ultimo vanno dalla frode nelle pubbliche forniture e truffa ad attività organizzata per traffico illecito di rifiuti fino all’attività per gestione rifiuti non autorizzata.

Il cuore dell’inchiesta è l’utilizzo, tra il 2009 e il 2011, della stazione di trasferenza della Tecnoecologia a Soleto, passaggio ritenuto “superfluo” dalla Procura e costato alle casse dei Comuni dell’Aro 6 circa un milione di euro: il multimateriale raccolto dalla Lombardi Ecologia, infatti, veniva fatto sostare prima nella piattaforma gestita dalla Progetto Ambiente Bacino Le2 a Melpignano, impianto notoriamente obsoleto e inadeguato, tanto da rendere necessario il ricorso allo stoccaggio temporaneo dei rifiuti nella Tecnoecologia, prima dello smaltimento definitivo presso la Recuperi Pugliesi di Modugno e presso l’Ecotecnica di Lequile.

La stazione di Melpignano è venuta meno dopo poco tempo. È rimasta in piedi quella soletana e per un motivo ben preciso: quel passaggio aveva ragione di esistere solo perché, secondo il pm, Macculi e Bonocuore hanno omesso, “in assenza di valide ragioni, di modificare il giorno della raccolta settimanale del multimateriale previsto nel martedì”, sebbene Ecotecnica, stazione di destinazione dei rifiuti, avesse “manifestato la disponibilità a ricevere il materiale tutti gli altri giorni della settimana, con eccezione proprio del martedì”. Insomma, sarebbe bastato cambiare giorno di raccolta per risparmiare un milione di euro, ciò che poi è effettivamente avvenuto dopo il 31 agosto 2011, giorno in cui l’impianto di Soleto è stato sequestrato dai carabinieri del Noe di Lecce. Da quel momento i rifiuti vengono conferiti direttamente ad Ecotecnica.

È da quei sigilli che l’inchiesta ha preso avvio. Il pentolone scoperchiato anche tramite una consulenza tecnica voluta dalla Procura parla di gare d’appalto mai esperite, neanche in forma semplificata, sostituite da affidamenti diretti fatti dall’Ato Le2 alle società Progetto Ambiente Bacino Lecce 2, Ecotecnica, Recuperi Pugliesi e Tecnoecologia.

Quest’ultima, poi, stando alle indagini, ha avuto un ulteriore ingiusto vantaggio ai danni dell’Ato: avrebbe dovuto solo “custodire” i rifiuti e invece si sarebbe appropriata della loro frazione buona, riutilizzabile, inviando a Modugno il residuo mixato con scarti derivanti dalla cernita dei rifiuti ritirati in proprio. In questo modo, avrebbe guadagnato dalla vendita della frazione buona e avrebbe risparmiato dallo smaltimento di quella inutilizzabile, costo, tra l’altro, accollato all’Ato.

E’ per questo che ora i tre indagati rischiano il processo. “Sono assolutamente estraneo ai fatti contestati. Ho fiducia nella magistratura e fornirò tutti i chiarimenti necessari per dimostrare la correttezza del mio operato”, ha detto Macculi. Sceglie di non commentare, invece, Bonocuore.

 

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