TARANTO- Sorpreso dai Carabinieri, ha tentato di “liberarsi” dei “limoni di mare” appena pescati, ma è stato tutto inutile. La scena non è passata inosservata, né c’era possibilità di fuga ed è stato così che per un pescatore tarantino sono cominciati i guai. A mandare all’aria il suo piano sono stati i militari dell’Arma che si trovavano a bordo della Motovedetta CC 818 “Enea Codotto”.
Si tratta di un’unità navale d’altura, in forza alla Compagnia Carabinieri di Taranto (ad impiego oltre le 6 miglia), caratterizzata da qualità nautiche in grado di consentire, anche in condizioni meteomarine non ottimali, un’ampia possibilità d’intervento per tutto l’arco dell’anno. Al momento del controllo, teso a scoraggiare un’attività che crea danni irreparabili all’equilibrio dell’ecosistema marino, il pescatore si trovava su una piccola imbarcazione a vela, con scafo a estremità aguzze.
Accortosi dell’arrivo della motovedetta, che in quel momento stava effettuando un pattugliamento lungo la fascia costiera, allo scopo di prevenire e reprimere le violazioni relative alle norme sulla pesca, l’uomo ha cercato di allontanarsi, ma senza riuscire a sortire l’effetto sperato. Bloccato nei pressi dell’isola di San Pietro, è stato trovato in possesso di 4 chili di “microcosmus sulcatus” (limoni di mare), destinati alla vendita al dettaglio.
Preso atto di quanto riscontrato, i Carabinieri hanno redatto un’informativa per inosservanza dell’ordinanza n. 930/2004 che vieta la raccolta, il commercio, la vendita, la somministrazione nei pubblici esercizi ed il consumo dei tunicati suindicati.
Il prodotto ittico è stato sequestrato e rigettato in mare in quanto composto da organismi marini viventi.